Omicidio di Albino: Amine resta in carcere
La minorenne affidata a una comunità

Resterà in carcere Amine El Ghazzali, il marocchino di 25 anni accusato di aver ucciso una moglie, Sara El Omri, di 19, martedì sera 2 giugno ad Albino. Sabato 6 giugno c’è stata la convalida dell’arresto.

«Aveva un coltello, voleva aggredirmi. Ho perso la testa e ho reagito: gliel’ho sfilato e l’ho colpita». Grosso modo, eccola la versione che Amine aveva snocciolato venerdì 5 davanti al gip Ezia Maccora, che ha sciolto stamattina la riserva.

Intanto è trapelato che il marocchino davanti al giudice avrebbe ripetuto il racconto già proposto con scarsa fortuna al pubblico ministero Raffaella Latorraca la sera stessa dell’arresto: «Il coltello l’aveva Sara, io ho perso la testa e ho reagito». Gli inquirenti tuttavia sembrano scettici sulla tenuta della sua versione. Fisicamente Sara era molto più debole di suo marito. Aveva anche un handicap a una mano: Amine avrebbe potuto averne ragione, disarmarla o allontanarla con il minimo sforzo: per questo - secondo chi indaga - il racconto non convince.

C’è poi il numero delle coltellate: 25, di cui 8 al busto e il resto lesioni da difesa che indicano un’attività intensa di Sara nel tentativo disperato di avere salva la vita. Nonostante questo, la furia dell’assassino non si è placata, fino al tragico epilogo. Amine avrebbe poi sostenuto di essere stato sotto l’effetto di alcol, che ne avrebbe offuscato le capacità psichiche e fisiche: non però a tal punto da impedirgli di sfuggire a lungo ai carabinieri dopo il delitto - osservano gli investigatori - arrivando persino a guadare il fiume Serio.Per gli inquirenti il quadro del delitto è ormai delineato. Sara e Amine si erano sposati soltanto perché, in questo modo, lui avrebbe potuto facilmente regolarizzare la sua posizione in Italia.

Il cuore del giovane marocchino batteva da tempo (anche prima delle nozze) per un’altra ragazza, S. J. 16 anni, la giovanissima cittadina svizzera di origini kosovare (da parte di padre) che presto darà alla luce un bambino suo ed è accusata di concorso in omicidio. Anche per lei arresto convalidato, ma trasferimento - viste le sue condizioni - dal carcere minorile Beccaria a una comunità della Brianza. Lunedì 8 è prevista l’autopsia di Sara.

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