Omicidio di Vertova, raffica di interrogatori

Altre dieci persone convocate dai carabinieri e interrogate per far luce sulla morte di Maria Grazia Pezzoli, l’imprenditrice uccisa a coltellate il 24 luglio scorso nel retro dell’ufficio attiguo alla sua casa di Vertova. Anche ieri i militari del nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dalla Procura, hanno lavorato ininterrottamente per ricomporre tutti i tasselli del mosaico che ormai da 12 giorni sta tenendo col fiato sospeso la Val Seriana. Nel corso della giornata, in particolare, sono stati ascoltati parenti, conoscenti e persone che avevano rapporti di lavoro con Maria Grazia Pezzoli e il marito Giuseppe Bernini con cui gestiva la Val. Cop., l’impresa di coperture metalliche di famiglia.Si scava nelle conoscenzeL’obiettivo degli interrogatori (fino a ieri sera nessun indagato) è stato ancora una volta quello di mettere in luce, attraverso chi la conosceva da vicino, tutti i lati della vita di Maria Grazia Pezzoli. In particolare scoprire se la vittima avesse dissidi con qualcuno, rancori in cui potrebbe nascondersi il movente dell’omicidio. Il fatto che anche ieri – come era stato fatto sabato con altri cinque dipendenti dell’impresa – siano state ascoltate delle persone che avevano rapporti professionali con l’imprenditrice fa pensare che sia l’ambito lavorativo quello su cui si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori. Del resto, già nei giorni scorsi si era appreso che la pista privilegiata era proprio quella delle questioni economiche o lavorative, anche se il movente passionale per ora non è stato escluso. È stata scartata fin dalle prime fasi delle indagini, invece, l’ipotesi del tentativo di rapina degenerato in omicidio.Quattro macchie di sangueSul fronte delle indagini scientifiche, invece, al centro dell’attenzione ci sono le quattro macchie di sangue trovate vicino alla finestra del magazzino, il cui vetro è stato infranto dall’esterno. È il sangue dell’assassino che si è tagliato dopo aver rotto il vetro? Forse, ma mancano ancora gli esiti definitivi delle analisi sui campioni e per ora si sa solo che quello è sangue umano. Non è ancora stato chiarito con precisione, invece, per quale motivo sia stato danneggiato il vetro, visto che l’assassino è entrato dalla porta. L’analisi dei campioni di sangue e gli altri accertamenti scientifici sulla scena del delitto sono stati affidati ai carabinieri del Ris di Parma, che mercoledì pomeriggio arriveranno a Vertova e passeranno al setaccio l’ufficio dove è stato trovato il cadavere di Maria Grazia Pezzoli.Al setaccio l’ufficioCon le speciali apparecchiature in dotazione ai militari del Ris si potranno trovare, se ci sono, anche le tracce più piccole e impercettibili. Tracce biologiche, per esempio, dalle quali – come per le quattro macchie di sangue – si potrà estrarre il Dna dell’assassino. Anche per questo i locali di via Cinque Martiri dove è avvenuto l’omicidio restano sotto sequestro: ogni ingresso, infatti, può «inquinare» la scena del crimine e cancellare irrimediabilmente indizi preziosi.(04/08/2008)

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