Omicidio Donegani, il nipote Gatti resta in carcere

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione di Guglielmo Gatti, indiziato per l’omicidio degli zii bresciani Aldo Donegani e Luisa De Leo, i cui resti erano stati in parte rinvenuti in bergamasca nella zona della Valle di Scalve vicino al Passo del Vivione. Gatti rimane dunque in carcere. I giudici del tribunale del Riesame di Brescia si sono riservati cinque giorni di tempo per depositare le motivazioni in base alle quali hanno ritenuto che il 41enne nipote dei coniugi Donegani deve restare in carcere, con l’accusa appunto di aver ucciso gli zii e averne sezionato i cadaveri. La Procura di Brescia ha intanto chiesto di procedere a un confronto tra il dna di Luisa De Leo e il dna dei resti umani ritrovati sul Carso. A quanto si è appreso la Procura di Brescia nominerà inoltre un medico in vista dell’autopsia del busto ritrovato in Friuli. Tracce di sangue di Luisa De Leo erano state trovate nel baule dell’auto di Guglielmo Gatti.

(13/08/2005)

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