Orio, oltre 5 milioni di passeggeri
Ma solo il 10% si ferma in Bergamasca

Con oltre 5 milioni di passeggeri in transito in un anno l’aeroporto di Orio al Serio è ormai diventato un crocevia del traffico aereo low cost italiano ed europeo. Nonostante i grandi numeri, solo il 10% dei passeggeri in arrivo ad Orio al Serio si ferma in provincia, mentre la maggior parte raggiunge altre località lombarde e del Nord Italia.E’ quanto rileva uno studio condotto dall’Università di Bergamo in collaborazione con Sacbo, con l’obiettivo di identificare le caratteristiche del viaggiatore medio.

«Un cliente - spiega Andrea Macchiavelli, coordinatore del rapporto - è sempre più spesso condizionato nella scelta della destinazione dal costo del biglietto». Tra coloro che si fermano in Bergamasca, il 68,8% lo fa per motivi artistici e meno del 40% sceglie di pernottare in albergo; la maggioranza viene ospitata da amici, parenti o si serve di strutture ricettive economiche, come ostelli e bed and breakfast. La spesa giornaliera, in media, si aggira intorno ai 70 euro e il soggiorno non supera in media i due-tre giorni.

Andrea Macchiavelli ha sottolineato quali dovranno essere le iniziative per intercettare il «turista low cost, uno che subisce la destinazione: bisogna quindi agire per fargliela conoscere il più possibile. I mezzi che i viaggiatori usano sono internet, il volo e l’aeroporto. Se vogliamo raggiungere il turista è necessario operare su questo triangolo».
LA RICERCA

L’italiano che parte da Orio al Serio
Nel 2005 è cresciuta la spesa media giornaliera del turista italiano, passando da circa 54 euro a 60 euro contro una flessione della durata media della permanenza, scesa da quasi 12 giorni a circa 10 giorni. La spesa dei soli vacanzieri è aumentata da 70 a 77 euro, per una durata media scesa da 7 a 6 giorni.
Un viaggiatore aereo italiano su 5 utilizza il volo low cost. Per la maggior parte chi parte dallo scalo orobico proviene dalla Lombardia (nel 2005, il 59,2%) – in prevalenza da Milano, in crescita i turisti da Bergamo passati dal 17,9% al 23,6% e Brescia –, poco meno del 35% da Emilia, Veneto, Trentino, Piemonte, Umbria, Liguria, Toscana e Marche. Nel 2005, quasi il 50% dei viaggiatori ha usato un low cost per andare in vacanza, il 25% lo ha fatto per motivi di lavoro e il 10% per studio. L’84% dei vacanzieri è andato a visitare città d’arte, il 10% circa aveva come destinazione il mare. La destinazione privilegiata è stata, sempre nel 2005, la Spagna, cresciuta di oltre il 10% rispetto all’anno precedente; in calo il Regno Unito che è passato dal 24% al 20%; in flessione anche la Germania, scesa dal 17,9% all’11,’%. Sono in crescita i viaggi per la Romania, Irlanda e Polonia. Meno della metà degli italiani all’estero utilizza come alloggio, l’albergo; l’alternativa sono parenti o amici (25%), casa in affitto (17.34%) e ostello della gioventù (5,71%). Solo il 3,5% viaggia con un pacchetto turistico.
Lo straniero che arriva a Orio
Lo straniero spende più dell’italiano: se nel 2004 la spesa media era di 77 euro, nel 2005 è passata a 66,30 euro con una permanenza cresciuta da 6,44 giorni a 6,74 giorni. I soli vacanzieri hanno invece speso nel 2005, 93 euro al giorno per 4 giorni di permanenza media. Solo gli inglesi hanno speso più della media, passando dai 110 euro del 2004 ai 95 euro del 2005. Solo il 2% sceglie il pacchietto turistico.
Un viaggiatore su 3 ha usato il low cost. Oltre il 50% è arrivato da Regno Unito (20%), in aumento, Spagna, raddoppiata (14,4%) e Germania (16%), in lieve diminuzione. Sono invece in aumento gli arrivi da Norvegia e Irlanda. Chi arriva in Italia – il 47% per vacanza, il resto per lavoro, corsi o visita a parenti – atterra a Orio per poi spostarsi in altre città della Lombardia o altre regioni, (uno su cinque pernotta a Bergamo): del 50% chi resta in Lombardia va a Milano, le altre regioni più gettonate sono Veneto, Toscana e Emilia Romagna. Chi sceglie la vacanza predilige la visita in città d’arte, in aumento la vacanza al lago. Sul fronte della ricettività è in aumento il Bed and Breakfast, rimane stazionario al 39% la scelta dell’albergo.
Lo straniero a Bergamo
I turisti stanieri arrivano in maggioranza da Regno Unito, Spagna e Germania. Più della metà dei turisti low cost,nel 2005 hanno scelto di trascorrere una vacanza in città o provincia, la maggioranza per visitare la città d’arte, il restante per lago e montagna; il 20% lo ha fatto per lavoro, il 12% per visita a parenti e amici.
Più della metà ha scelto di alloggiare in albergo, circa il 55%, una percentuale più alta rispetto la media nazionale; in aumento la casa in affito che è passata dal 4% al 6%. La spesa giornaliera a Bergamo è inferiore a quella nazionale ed è di circa 72 euro, per una permanenza di circa 5 giorni contro i 6 nazionali. (22/01/2007)

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