Orobie, l'orso JJ5 fugge dal Parco
ma non al fotografo che lo riprende

L'orso JJ5 si è fatto nuovamente fotografare, stavolta fuori dai confini del Parco delle Orobie. L'autore degli scatti è Claudio Locatelli che sul sito www.valbrembanaweb.com pubblica una lunga sequenza di immagini e racconta come sia riuscito nell'impresa. Guarda le foto scattate da Claudio Locatelli

L'orso JJ5 si è fatto nuovamente fotografare. L'autore degli scatti è Claudio Locatelli che sul sito www.valbrembanaweb.com pubblica una lunga sequenza di immagini e racconta come sia riuscito nell'impresa. Dopo aver piazzato una cam («il luogo è talmente fuori mano che la posizione della cam l’ho memorizzata con il gps per essere sicuro di ritrovarla») ha pensato di vedere l'eventuale risultato. E dopo averla ritrovata è rimasto stupito: «La custodia in acciaio era danneggiata e sporca di fango, il sostegno filettato e saldato storto e spezzato. Alla fine mi avvicino e in un gioco di chiavi lucchetti e catene stempero la tensione del momento, la scritta full mi indica che ho tra le mani un francobollo che reca 1600 foto in buona risoluzione, semplicemente incredibile. Tento una riparazione sul campo che risulta impossibile, ripongo il tutto nello zaino e mi cerco un luogo adeguato all’avvenimento, un camoscio si fa i fatti suoi a poca distanza e io mi faccio i miei, mi sono portato un lungo per osservare mandrie di camosci pascolare ma mi rendo conto che oggi non è giorno di cornuti e ungulati».

«Alla fine cedo alla tentazione e comincio a passare in rassegna le foto che la memoria elettronica serba in uno spazio cosi minuscolo, nelle prime mi rivedo intento alle operazioni di settaggio e poi una lunga sequela di: nulla, nulla, capriolo, capriolo, cervo, nulla, tasso, capriolo, nulla, nulla capriolo,....l’orso, orso, orso, 150 foto di orso, davanti, dietro, di profilo, in piedi sdraiato questa volta non si è risparmiato, condivido il momento con i miei sognatori preferiti, E poi 1400 foto a testimonianza di un saluto energico, l’inquadratura adesso da terra riprende la base di un albero e lucidi anelli di una catena effimero antifurto in un luogo improponibile non per noi….. non per “il mondo che vorrei”»

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