Otto per mille: 13 progetti, nessun finanziamento

«E’ una inammissibile presa in giro per i contribuenti che avevano destinato allo Stato l’otto per mille: soldi che dovevano finanziare progetti di valenza sociale e culturale, mentre il Governo li ha impropriamente utilizzati per coprire l’abolizione dell’ICI sulla prima casa. Ed è una amara delusione per i soggetti bergamaschi che hanno presentato domanda, che non vedranno un euro pur avendo ottenuto – in 13 casi su 22 – parere favorevole. Non è un bel segnale, anche perché arriva dopo una manovra finanziaria estiva che non ha portato in Provincia di Bergamo nemmeno un euro». E’ il commento di Antonio Misiani, deputato del PD e segretario della Commissione bilancio della Camera, di fronte allo schema di DPCM che ripartisce per il 2008 i fondi dell’otto per mille statale. A livello nazionale, il 7,6% dei contribuenti aveva scelto di devolvere direttamente allo Stato l’otto per mille. Sulla base di questo dato, su un totale di 1 miliardo e 34 milioni di euro, 89 milioni di euro sarebbero dovuti andare a finanziare quattro tipologie di progetti: interventi di conservazione di beni culturali, contro la fame nel mondo, per l’assistenza ai rifugiati e legati a calamtà naturali. In realtà, a causa dei tagli decisi dal Governo Berlusconi con la Finanziaria 2004 (85 milioni in meno) e con il decreto 93 del 2008 (che ha annullato il rifinanziamento di 60 milioni deciso dal Governo Prodi con la Finanziaria 2008, dirottando quelle risorse al finanziamento della cancellazione dell’ICI sulla prima casa) per tutti questi progetti resteranno le briciole: 3,5 milioni per tutta Italia, che il Governo propone di utilizzare per alcuni interventi sulle calamità naturali.Di qui, la beffa anche per i richiedenti bergamaschi. Delle 22 istanze complessivamente presentate (con richieste di finanziamento complessivamente pari a 12 milioni di euro), ne sono state accolte 13, per un importo teoricamente ammissibile a finanziamento pari a 4,7 milioni di euro (vedi tabella allegata). Tra questi, i progetti della Parrocchie come quelle di S. Pietro Apostolo in Ponte S. Pietro, di S. Caterina in Bergamo, di Vilmaggiore di Scalve, istanze di Comuni (Lovere e Villa d’Adda), ecc. Ma per effetto dei tagli decisi dal Governo Berlusconi, nessuno dei progetti ammessi sarà finanziato e neanche un euro arriverà a Bergamo. «E’ un fatto negativo - sottolinea Giovanni Sanga, deputato PD - che lo sforzo propositivo di tante realtà del territorio bergamasco sia rimasto senza risposte concrete: se i 60 milioni stanziati dal Governo di centrosinistra non fossero stati cancellati da Tremonti, le cose sarebbero andate diversamente».(22/09/2008)

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