Pakistano sequestrato da banda di connazionaliBlitz dell’Arma: ostaggio libero, carcerieri in cella

Cinque immigrati pakistani sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di sequestro di persona. I cinque lo scorso 12 dicembre avrebbero sequestrato un connazionale di 26 anni, per la cui liberazione avevano richiesto ai familiari un riscatto di 170 mila euro. L’operazione ha coinvolto i carabinieri di Bergamo e Brescia, coadiuvati dal Ros con il coordinamento della direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Brescia. Individuati tre componenti della banda in un appartamento di Ghedi, nel Bresciano, dove tenevano prigioniero l’ostaggio, i carabinieri sono intervenuti con un blitz, hanno liberato il sequestrato e poi arrestato i suoi carcerieri. In seguito all’interrogatorio dei tre bloccati a Ghedi, i carabinieri hanno individuato e poi arrestato altri due pakistani, a Nave (Brescia). Questi ultimi sono ritenuti gli organizzatori del sequestro del giovane. I cinque, tutti muniti di regolare permesso di soggiorno, sono anche accusati di aver messo a segno a inizio dicembre il sequestro di un altro pakistano, rilasciato dopo pochi giorni, che tuttavia non aveva denunciato l’accaduto.

Tutto sarebbe cominciato dalla rapina subita da un imprenditore pakistano - ora arrestato come mandante dei rapimenti - di 170.000 euro, il primo dicembre. L’uomo, residente a Mariano Comense, aveva denunciato l’accaduto, ma nel frattempo aveva anche avviato indagini proprie nella comunità pakistana e per riprendersi i soldi non aveva esitato a far rapire prima un connazionale di Garbagnate, poi il 26enne, pakistano residente a Treviglio, ora liberato dalle forze dell’ordine. Tra l’altro, per i carabinieri l’uomo sequestrato non avrebbe responsabilità nella rapina subita dal suo sequestratore.

(16/12/2005)

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