Papa Francesco e i migranti
«Respingerli è come la guerra»

«Questo è un conflitto non risolto, questo è guerra, questo si chiama violenza, uccidere».

Respingere i migranti che arrivano dal mare è una violenza, è come la guerra. Lo ha detto il Papa ai giovani Meg. «Pensiamo a quei nostri fratelli Rohingya che sono stati cacciati via da un Paese, da un altro, vanno sul mare, quando arrivano a un porto, gli danno un po’ d’acqua, un po’ da mangiare e li cacciano via sul mare, questo è un conflitto non risolto, questo è guerra, questo si chiama violenza, uccidere». Migranti Rohingya sono stati respinti da Birmania, Malesia, Thailandia e Indonesia. «Respingere i clandestini un crimine? No, un dovere. Sbaglio?». Così Matteo Salvini, su Facebook, ha replicato al Papa sull’accoglienza degli immigrati.

«Le tensioni si risolvono con il dialogo», se affrontate bene portano «più in alto», verso «l’armonia, ma l’armonia provoca un’altra tensione per essere più armonica». Ragazzi, esorta il Papa, «non abbiate paura delle tensioni, ma anche siate furbi, perché se ami la tensione per la tensione, questo ti fa male e ti distrugge». La tensione si risolve con il «dialogo, senza perdere la propria identità nel rispetto». Papa Francesco lo ha detto rispondendo alle domande dei ragazzi del Meg.

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