Parigi, l’incubo non finisce mai
Due morti nel market ebraico

I sospetti responsabili della strage nella redazione di Charlie Hebdo barricati in un’azienda vicino a Parigi con un ostaggio.

«L’epilogo è vicino»: lo ha detto il prefetto di polizia di Parigi, riferendosi alla vasta operazione di polizia attualmente in corso a Dammartin-en-Goele (sobborgo nei pressi dell’aeroporto Charles De Gaulle) dove i due terroristi di Charlie Hebdo si sono barricati in un’impresa di lavori pubblici e hanno preso un dipendente in ostaggio.

Ma quelle che potrebbero essere le ultime fasi di un incubo cominciato mercoledì con la strage nella redazione del giornale satirico parigino si annunciano ancora drammatiche: secondo i media francesi ci sarebbero già 2 morti e 20 feriti nella sparatoria tra i due fratelli Kouachi e le forze dell’ordine. Ma la gendarmeria smentisce. Sul posto sono arrivati 5 elicotteri della polizia francese. Gli attentatori sono barricati in un’azienda del luogo con almeno un ostaggio. Il bilancio non ha al momento alcuna conferma ufficiale: la sparatoria, secondo quanto riferisce la radio France Info, è avvenuta a uno dei numerosi posti di blocco installati da giovedì dalle forze speciali della gendarmeria nell’area.

E l’incubo a Parigi sembra non finire mai: un uomo armato ha dato l’assalto a un negozio kosher frequentato da ebrei nella zona di Porte de Vincennes. Armato di due kalashnikov, ha preso cinque ostaggi dopo una sparatoria in cui sarebbero rimaste uccise due persone. L’uomo si è fatto riconoscere dalla polizia sul posto come l’assassino della poliziotta di giovedì 8 gennaio: «Sapete chi sono! Sapete chi sono!», ha gridato per due volte ai poliziotti.

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