Patente a punti, Bergamo disciplinata

La prevenzione e l’educazione stradale funzionano. Nella classifica dei punti persi sulla patente a partire dal luglio 2003 Bergamo si pone al 46° posto, ovvero a metà graduatoria in Italia. La classifica è stata pubblicata dal Sole 24 Ore ed è basata su dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dall’Istat e riguardano i punti detratti ogni mille abitanti maggiorenni. A Bergamo e provincia sono stati detratti in media 243 punti. La provincia con gli automobilisti più indisciplinati sarebbe Ravenna con ben 430 punti tolti ogni mille abitanti maggiorenni. Al secondo posto per indisciplina Modena con 420 punti, quindi Forlì con 350, Massa con 345 e Brescia con 331. Così Brescia si impone come la provincia automobilisticamente più «turbolenta» della Lombardia. Per trovare Bergamo scendiamo al 46° posto. Un dato medio sia per l’Italia sia per la Lombardia dove, dopo Brescia, arrivano Cremona (302 punti persi ogni mille abitanti maggiorenni), Mantova (283 punti), Varese (245). Poi tocca alla nostra città e appena dopo Sondrio (242 punti), Pavia (240 punti). Chiudono l’elenco Lodi (237 punti), Como (235), Lecco (221) e, infine, Milano (205) punti.

Se guardiamo l’intera graduatoria, scopriamo che i guidatori meno colpiti, quelli che hanno perso il minor numero di punti appartengono tutti al Centro e al Sud Italia. In fondo alla classifica Avellino con 127 punti persi ogni mille abitanti maggiorenni, al penultimo Cagliari (127) e al terz’ultimo Vibo Valentia (134). Quindi incontriamo Palermo, Enna, Viterbo, Brindisi, Salerno, Frosinone. La città con meno punti persi del Nord Italia è Belluno (187 punti), piazzata all’82° posto.

Ma fino a che punto arriva la virtuosità degli automobilisti e fino a che punto conta la solerzia e la presenza della polizia urbana, il numero di controlli che vengono effettuati? Spiega ancora il vicecomandante Morizio: «Bisogna considerare che esistono situazioni ben diverse fra il Nord e il Sud Italia. Arrivo da un convegno organizzato a Bari settimana scorsa: si parlava di centrali operative, di giubbotti antiproiettile... I nostri colleghi ci guardavano meravigliati e ci dicevano che loro non hanno nemmeno le divise... In molte realtà del Sud la polizia locale sopravvive in qualche modo, senza auto, senza centrali operative... Qui al Nord esiste una situazione ben diversa. In Lombardia la Regione è molto sensibile, eroga finanziamenti anche importanti su progetti definiti. Per esempio per l’acquisto di automobili, centrali operative, giubbotti antiproiettile. Il contributo arriva al settanta per cento nel caso dei comuni consorziati».

Per queste ragioni, dice Morizio, i confronti fra Nord e Sud non reggono, parametri troppo diversi. Reggono invece i paragoni all’interno della Regione e un po’ in tutto il Nord Italia. Dice il vicecomandante della polizia provinciale, Pietro Bergamelli: «È un risultato positivo per Bergamo. Può stupire il confronto con Brescia: essendo una situazione omogenea, con situazioni e controlli simili, si può affermare che i nostri automobilisti siano più disciplinati. Credo che fondamentale sia l’educazione stradale. D’altra parte anche i controlli sistematici diventano preventivi, quindi educativi. I controlli massicci di tutti i sabato notte, per esempio, cominciano a funzionare».

(15/03/2005)

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