Pediatria chiusa a Seriate, Bergamo in affanno

I toni sono garbati, ma l’irritazione è profonda. Al direttore generale degli Ospedali Riuniti, Carlo Bonometti, proprio non va giù che la chiusura (per due mesi) dell’Unità operativa di Pediatria dell’ospedale «Bolognini» di Seriate sia stata decisa senza coinvolgere le altre strutture sanitarie presenti nella Bergamasca, in particolare quelle su cui poi, effettivamente, gravano le conseguenze di questa decisione.E ai Riuniti i problemi si sono fatti sentire subito: «Dopo la chiusura della Pediatria di Seriate in vigore dal 1° luglio – commenta Bonometti – ci sono 14 posti letto in meno a disposizione del territorio, e già nelle prime 48 ore del mese abbiamo dovuto fare i conti con questa situazione in due casi. In uno abbiamo trasferito ad Alzano il paziente che si era rivolto a noi perché la Pediatria di Seriate era chiusa, nell’altro abbiamo dovuto ricoverare una bimba con una sospetta tubercolosi nel reparto di Malattie infettive per adulti. Anche se potrebbe sembrare il contrario, in realtà è un dato preoccupante, se consideriamo che da aprile a giugno, in pratica in novanta giorni, abbiamo dovuto disporre soltanto quattro trasferimenti. A tutto ciò si aggiunga poi il fatto che per trovare il posto letto di cui avevamo bisogno, due medici sono rimasti impegnati per oltre due ore in continue ricerche telefoniche, uno in Direzione sanitaria, l’altro in reparto».Per gli Ospedali Riuniti, il problema è duplice: «Per quel che riguarda il Pronto soccorso pediatrico – osserva ancora Carlo Bonometti – si rischia di vanificare i buoni risultati faticosamente raggiunti con la recente organizzazione del settore, ritornando a dilatare i tempi di attesa. Per le degenze, invece, il pericolo è quello di non riuscire a rispondere alle richieste di ricovero e di chiedere al nostro personale di lavorare continuamente in emergenza, con tutti i rischi del caso, sia per il personale sia per i pazienti stessi. D’altra parte il problema di coprire i turni in periodo di ferie – problema a quanto sembra all’origine della chiusura della Pediatria di Seriate – si pone anche per il nostro ospedale, che tuttavia il reparto non l’ha chiuso. A questo punto – osserva amaramente il direttore generale del Riuniti – non mi resta che constatare che la famosa rete tra le strutture sanitarie della provincia non solo non esiste nei fatti, ma neppure nelle intenzioni: quando veniamo a sapere della chiusura di un reparto ospedaliero dai giornali, senza ricevere alcuna comunicazione ufficiale, ma facendoci addirittura trovare di fronte al fatto compiuto, non possiamo che essere preoccupati».Bonometti non lo dice apertamente, ma la sua preoccupazione è anche un’altra, e cioè quella di venire a sapere – sempre dai giornali – che la chiusura della Pediatria del «Bolognini» si trasformi da soluzione temporanea a scelta definitiva, peraltro già categoricamente esclusa dal direttore generale dell’azienda ospedaliera di Seriate, Amedeo Amadeo.Sul problema torna anche Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare Cgil, secondo cui «sulla materia bisognava intervenire in modo programmato e concordato. Così non è stato e i disagi, invece che essere contenuti e ridotti, sono aumentati. La Pediatria di Seriate copre un’area molto vasta, tutta la zona orientale della provincia, fino al confine con Brescia; in media, ogni mese, un centinaio di ricoveri e tra i 700 e i 900 accessi al Pronto Soccorso. Una domanda che non può essere soddisfatta da Alzano, già in affanno, perché dispone di una dotazione strutturale inferiore a quella di Seriate. Senza contare che molti pazienti ora si rivolgono direttamente a Bergamo, dove la disponibilità di posti letto per i ricoveri è appena sufficiente per l’ordinario. Ci risulta che i Riuniti abbiano saputo dai giornali della chiusura di Seriate; nessun coordinamento tra aziende, nessun ruolo di regia dell’Asl che, sulla materia, dovrebbe vigilare e assicurare il rispetto degli standard assistenziali».Secondo Amboni, inoltre, «i disagi si ripercuotono anche su altri reparti del Bolognini, direttamente o indirettamente interessati, perché usufruivano dei servizi della Pediatria: la Patologia neonatale, il Nido, la Terapia Intensiva, il Pronto Soccorso. E già si parla della chiusura di alcuni di questi servizi non più in grado di funzionare secondo standard di sicurezza. È necessario un ripensamento delle linee strategiche con cui questo ospedale è stato gestito finora così come della decisione di chiudere la Pediatria di Seriate».(05/07/2008)

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