Pendolari della rissa allo stadio: denunciati anche tre lecchesi

Si erano abbonati all’Atalanta perché a Lecco - dove la squadra milita nel girone A della serie C1 - non capitava mai di poter organizzare risse durante le partite. È l’incredibile verità portata alla luce dalla Digos della Questura di Bergamo, che sta ancora indagando sugli scontri durante e dopo il match fra i nerazzurri e il Milan, sospeso al 7° minuto l’11 novembre. I pendolari della rissa sono tre 19enni: un operaio di Galbiate, uno studente di Mandello e un ragazzo di Civate che lavora nella fabbrica del padre. In totale i nuovi denunciati sono quattro, che si aggiungono ai 12 della prima tornata e agli 8 della successiva. Secondo le ricostruzioni della polizia, i tre lecchesi e un elettricista 34enne di Bergamo hanno partecipato agli scontri avvenuti all’esterno del Comunale. Avevano il volto coperto, ma sono stati identificati nei filmati grazie all’abbigliamento, poi trovato nelle rispettive abitazioni.Per loro, tutti incensurati, è scattata una serie di pesanti accuse a vario titolo, che hanno portato all’emissione di Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive: resistenza e violenza, lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di oggetti atti a offendere.Il legale dei tre giovani lecchesi ha voluto sottolineare che i suoi tre assistiti sono tifosi dell’Atalanta e non del Lecco: inoltre le loro posizioni dovranno essere valutate e provate perchè - a parere dell’avvocato - non tutto è come viene descritto dall’accusa.(07/12/2007)

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