Pendolari, ennesimo guasto
«Fermi 40 minuti sotto il sole»

Non c'è pace per i pendolari della Bergamo - Milano. Anche oggi, martedì 6 agosto, un locomotore diretto a Bergamo si è guastato poco dopo aver lasciato la stazione di Milano Centrale. Il convoglio è rimasto fermo per 40 minuti sotto il sole con l'aria condizionata guasta. La Lega (con Ribolla, che viaggiava sul treno, e Saita) annunciano mozioni.

Non c'è pace per i pendolari della linea ferroviaria Bergamo - Milano. Anche oggi, martedì 6 agosto, un locomotore diretto a Bergamo si è guastato poco dopo aver lasciato la stazione di Milano Centrale, rimanendo fermo per una quarantina di minuti sotto il sole. Con un piccolo particolare: l'impianto di aria condizionata era guasto, cosicchè all'interno dei vagoni la temperatura era di 40 gradi circa. Con il treno fermo, sotto il sole, i finestrini aperti non consentivano certo un'areazione adeguata.

Sul treno in questione - quello delle 16.10 in partenza appunto dalla stazione di Milano Centrale - viaggiava anche il consigliere comunale Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni, che, stante la situazione di forte disagio - non solo per sè stesso ma anche per i molti viaggiatori presenti sul treno (tra cui anche parecchi turisti diretti allo scalo di Orio al Serio) - ha chiamato le redazioni dei giornali raccontando l'episodio.

Il treno - ha raccontato Ribolla - si è fermato una decina di minuti dopo aver lasciato la stazione Centrale per un guasto al locomotore, rimanendo fermo (tra Milano Centrale e Milano Lambrate) per circa 40 minuti, fino a quando cioè il macchinista non è riuscito a riparare il guasto e far ripartire la macchina. All'interno - racconta ancora Ribolla - l'aria condizionata non funzionava, facendo così toccare i 40 gradi alla temperatura dentro i sette vagoni che componevano il convoglio. Il tutto condito dalla totale assenza di informazioni su cosa stesse accadendo.

Il treno è poi ripartito raggiungendo Bergamo alle 17.40 con circa 45 minuti di ritardo.

Una situazione che si trascina ormai da troppo tempo - lamenta ancora Ribolla - e contro la quale il consigliere comunale bergamasco presenterà una mozione in Consiglio comunale. Stessa cosa farà anche al Pirellone Silvana Saita, consigliere regionale della Lega Nord.

Da parte sua Trenord fa sapere di essere dispiaciuta per quanto accaduto e si scusa con i viaggiatori.

Sui troppi disagi e sulle troppe parole «vuote e senza verità in merito ai problemi quotidiani che le persone devono vivere causati dal mal servizio delle linee ferroviarie» è intervenuto anche Alessandro Sala, presidente della V Commissione di regione Lombardia e componente della Commissione VIII, che esprime «disgusto e rammarico oltre che vergogna davanti ad una situazione indecente e squallida».

«"Ci scusiamo per l'attesa"» - scrive il consigliere Sala - , poche parole, sono quelle che ripetutamente, giornalmente, vengono scandite nelle stazioni dei treni. La risposta all'annuncio: "grazie per l'attesa, ho perso il posto di lavoro". Trovo davvero indecente che la risposta alla crisi sia questo modo irresponsabile e disgustoso rivolto a chi deve recarsi al lavoro e non per colpa sua arriva troppe volte in ritardo. Sebbene Regione Lombardia si sia interessata alla questione disagi delle linee ferroviarie continuano i disservizi. Alla faccia di tanti discorsi e prediche sul turismo, questo è quello che offriamo ai turisti: maleducazione e poca serietà. Peggio ancora questa è la risposta agli sforzi che sia le aziende sia gli amministratori cercano di compiere per salvare posti di lavoro e creare occupazione».

«Dove è finita - si chiede Sala - la responsabilità e la serietà? Si e' continuamente parlato dei tagli alla politica ma chi sa quanto guadagnano i dirigenti delle società ferroviarie? Chi sa quante sono le società ? Questi cari signori dovrebbero ricordare che le persone che salgono sui treni pagano subito il biglietto, queste persone devono avere rispetto e devono ricevere il giusto servizio. A grande voce chiedo che si cambi rotta e che si passi dalle parole ai fatti».

«Invito il Presidente di Trenord a farsi un bel giro nelle stazioni - prosegue Sala - e giusto per iniziare a risparmiare che li faccia lui con la sua voce gli annunci alle migliaia di persone che senza colpe pagano per la mala gestione e il malaffare di altri. La invito pertanto a rispondere di persona quando le vengono chieste spiegazioni e non attenda le vengano inviate lettere mascherate dalle solite parole finte e di comodo ben concordate per una recita che oggi non trova però più spazio. La gente - conclude Sala - è stufa nauseata!».

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