Pensioni, nuova ipotesi del governo
Dal 2019 età minima a 67 anni?

Per ora sono solo ipotesi, ma i sembra proprio che i tecnici del ministero siano al lavoro per introdurre una modifica sostanziale alle pensioni.

Secondo le ultime voci potrebbe essere rivista l’età minima per accedere alla pensione: dagli attuali 66 anni e 7 mesi ai 67 anni. L’innalzamento è dovuto all’aumento della speranza di vita che l’individuo ha quando ha compiuto 65 anni. Per gli uomini si è allungata da 18,6 a 19,1 anni. Per le donne invece da 22 a 22,4. Per questo motivo dopo l’estate potrebbe arrivare la novità che non sarà certo accolta positivamente dai lavoratori. A compensare l’innalzamento dell’età pensionabile però sarebbe l’introduzione dell’Ape sociale a pieno regime. I decreti sul pensionamento anticipato dei lavoratori precoci e sull’Ape sociale sono stati pubblicati venerdì in Gazzetta e da domani potranno essere inviate le domande all’Inps. Nel 2017 potranno andare a riposo, secondo le stime del Governo, circa 60.000 persone (35.000 per l’Ape sociale e 25.000 per i precoci), mentre altri 45.000 potrebbero avere i requisiti nel 2018 (20.000 Ape sociale e 25.000 precoci). Le domande potranno essere fatte esclusivamente per via telematica e per il 2017 andranno inviate entro il 15 luglio. Se qualcuno avesse già presentato la richiesta questa andrà nuovamente inviata perchè valida solo dopo la pubblicazione dei decreti in Gazzetta. Per l’Ape le domande per il 2017 andranno accolte entro una spesa di 300 milioni. L’Inps metterà a punto una graduatoria entro il 15 ottobre. In caso di risorse insufficienti avranno la priorità coloro che sono più vicini all’età per la pensione di vecchiaia.

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