Piano trasporti: i sindacati autisti in fermento chiedono un confronto a Comune e Provincia

Prima le proteste degli studenti, adesso quelle dei lavoratori del trasporto pubblico, scesi in campo per dire la loro sul nuovo piano provinciale. Le organizzazioni sindacali, infatti, hanno lanciato un ultimatum a Comune e Provincia: aprire subito un tavolo di concertazione, anche stanotte, coinvolgendo anche tutte le aziende interessate, per fare il punto sui disagi causati ai cittadini e al personale al fine di trovare immediatamente soluzioni.In caso contrario, non sono escluse forme di mobilitazione. Che nel linguaggio comune, significa scioperi. E non è difficile prevedere che, gli autisti dei pullman e degli autobus, cittadini e provinciali, incrociassero adesso le braccia sarebbe il caos al quadrato.

Non vogliamo danneggiare ulteriormente la gente, paralizzando il trasporto pubblico dell’intera provincia - ribadiscono i sindacati degli autisti - ma Comune, Provincia e aziende devono dirci cosa intendono fare per ricalibrare il piano dei trasporti, per il quale a suo tempo era state previste pesanti difficoltà.

Secondo i rappresentanti sindacali gli autisti si trovano a dovere lavorare in condizioni non sopportabili: le tratte di lavoro sono state accorciate per 5-10 minuti di percorrenza. Questo mette gli autoferrotranvieri in difficili situazioni di lavoro: basti pensare che tutte, dico tutte le tratte di trasporto pubblico in accesso alla città fanno segnalare disagi e ritardi.

Insomma, tira brutta aria, e non solo alle paline dei pullman. Oggi alla Sab, le rappresentanze sindacali unitarie dei lavoratori, cioè gli autisti coinvolti in prima persona in questo caos, si sono riunite per mettere a punto con l’azienda, gli aggiustamenti sulle linee "infuocate" che coprono la provincia. Anche se i dirigenti della Sab sono convinti che il peggio sia passato.

(13/01/2005)

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