Piscina rumorosa, guerra di decibel ad Alzano

«Guerra» sui decibel ad Alzano Lombardo, per il rumore che proviene dalla piscina Acquadream e che per alcuni residenti configura vere e proprie «molestie acustiche». Un vicino, residente nel palazzo di fronte alla piscina, si è già rivolto al tribunale e il 15 settembre prossimo dovrebbe pronunciarsi il giiudice. Intanto i tecnici Arpa misurano il rumore e il personale della piscina chiede ai bambini di non fare chiasso.La questione si trascina da parecchio tempo. Raffaello Donadoni, che abita nel palazzo di fronte, in via Quattro Novembre 17, a pochi metri dal centro, a giugno ha chiesto un provvedimento d’urgenza al Tribunale di Bergamo per le molestie acustiche. «La mia proprietà confina con l’ex parco Falcone Borsellino che è diventato un parco acquatico. – spiega Donadoni – abitiamo in questa casa da tre generazioni, dal 1920. Nel 2004 viene costruita la piscina estiva, esattamente di fronte a casa mia. Prevede che i bagnanti aumentino di circa 200 persone (in totale sono 500): la presenza di 200 persone all’aperto è incompatibile con limiti acustici della legge». Donadoni ha diffidato più di una volta Gianmarco Parmeggiani, il gestore del centro Spazio Sport Srl di Alzano, per violazione dei limiti acustici. E non sarebbe il solo: nel 2006 altri 13 residenti della zona si sono uniti alla sua diffida. Nel frattempo il sindaco aveva incaricato l’Arpa di effettuare il controllo della rumorosità proveniente della vasca estiva e nel luglio 2007 i tecnici dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente sono intervenuti per misurare le emissioni acustiche (in 2 giorni feriali) e hanno rilevato l’infrazione dei limiti. «L’Arpa chiarisce che non è indispensabile fare ulteriori misurazioni – evidenzia Donadoni – in quanto già con quanto rilevato, il sindaco è obbligato dalla legge vigente ad emettere un provvedimento amministrativo con una sanzione pecuniaria consistente ed ad obbligare il gestore a prendere provvedimenti atti a far cessare l’infrazione della legge. Nonostante dall’ufficio tecnico di Alzano mi avessero assicurato che sarebbe stata applicata la legge, in realtà non è successo niente». Per sbloccare la situazione Donadoni ha avviato il procedimento legale e, appurata la situazione, dal Tribunale di Bergamo è stato nominato un tecnico per una perizia del danno acustico provocato dalle piscine. Nella prima settimana di agosto sono state effettuate misurazioni delle emissioni acustiche. La causa è ancora in corso e il giudice si esprimerà il prossimo 15 settembre.Il responsabile della piscina di Alzano, Gianmarco Parmeggiani - socio della Spazio Sport srl che conta tre centri in Bergamasca e tre nel Bresciano - si difende così: «L’Arpa aveva appurato che all’esterno della piscina la violazione era di un decibel. Da due anni a questa parte abbiamo preso provvedimenti per limitare l’impatto acustico: è stata sospesa l’animazione e anche i corsi (ad esempio prima venivano fatte le lezioni di acquafitness) nella vasca all’aperto. Nella nostra piscina non viene accesa la radio, abbiamo scollegato i microfoni e se c’è qualche bambino che urla o che parla con un tono di voce un po’ più alto gli diciamo di stare zitto». Ma il gestore del centro Acquadream ammette: «Siamo molto preoccupati perchè, così facendo, negli ultimi due anni abbiamo perso il 30% della clientela. Il danno è in termini economici, di immagine e di paura per quelle 40 persone (20 dipendenti e 20 collaboratori) che lavorano nella nostra piscina e che non si sentono sicure del lavoro che fanno. I clienti che ci sentono dire ai bambini di stare zitti se ne vanno. Il 15 settembre il giudice si pronuncerà: dal primo agosto sono state effettuate misurazioni dei rumori, per tutto il giorno». (21/08/2008)

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