Pisogne, incendio in ditta di vernici
Un morto e tre feriti: sono tutti bergamaschi

Un morto e tre feriti: due sono più gravi, ma fortunatamente non in pericolo di vita. Sono tutti bergamaschi i dipendenti della Palini Vernici di Pisogne coinvolti nell’incendio scoppiato intorno alle 10,30 nel reparto di miscelazione a causa della rottura di un rubinetto di una cisterna che conteneva acetone.La vittima è Davide Brembilla, 32 anni, originario di Castro ma residente a Lovere. I tre feriti sono tutti di Castro: due sono ricoverati al Niguarda di Milano e a Verona, nei reparti grandi ustionati, mentre il terzo è stato trasportato all’ospedale di Esine.Secondo la ricostruzione - fatta subito dopo l’intervento dei sanitari del 118, dei vigili del fuoco di Darfo e dei carabinieri della stazione di Pisogne e Breno - era in corso l’operazione di spostamento di una piccola cisterna che conteneva acetone.Ma dalla cisterna, caricata su un muletto, si è staccato il rubinetto e il liquido, altamente infiammabile, ha cominciato a riversarsi a terra, formando una pozza. Il guidatore del muletto ha deciso di allontanarsi il più possibile per evitare rischi. L’acetone ha però continuato ad uscire, lasciando a terra una scia. È bastata una scintilla, probabilmente uscita dai freni, a incendiare il liquido: il fuoco ha seguito la scia d’acetone rimasta a terra ed ha raggiunto la pozza che si era formata all’inizio. Qui c’era Davide Brembilla. L’operaio, investito in pieno, è stato carbonizzato dal calore. Gli altri feriti sono stati solo marginalmente colpiti dalle fiamme.Il fumo si è levato altissimo. L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco intorno alle 13.15. Nel frattempo i tecnici dell’Arpa hanno effettuato controlli, escludendo il rischio che le esalazioni potessero risultare tossiche per gli abitanti. Il sindaco di Pisogne ha comunque invitato a tenere le finestre chiuse a scopo precauzionale e ha suggerito d’evitare di far giocare i bambini all’esterno. Dopo che l’incendio è stato domato, i vigili del fuoco hanno provveduto alla pulizia dei pozzetti e a posizionare salsicciotti su un vicino canale: tutto per evitare che il solvente e altri prodotti chimici potessero raggiungere l’Oglio e, attraverso di esso, il lago d’Iseo. (15/05/2006)

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