Polizia e forze armate, c’è il contratto
Dopo 9 anni di stop, aumenti di 125 euro

Il ministro Madia: «Ci sono le condizioni per rinnovare il contratto a tutti i dipendenti pubblici, che sono 3 milioni e 300mila».

Dopo lo sblocco del tetto salariale, quello del turn over e le assunzioni di personale straordinarie, gli investimenti sul riordino delle carriere che ha previsto la stabilizzazione degli 80euro, il Governo, dopo lo stanziamento di 150 milioni per la specificità di poliziotti e militari, ha riavviato la stagione dei rinnovi contrattuali. Questa notte è stato sottoscritto al Ministero della Funzione Pubblica a Palazzo Vidoni, dopo 9 anni di blocco dei contratti, l’accordo negoziale riguardante le Forze armate, di Sicurezza e di Polizia alla presenza dei ministri competenti, Il Ministro Minniti per gli Interni, il ministra Madia per la Funzione pubblica, il ministro Pinotti per la Difesa, il ministro Orlando per la Giustizia, il sottosegretario Baretta per l’Economia, il sottosegretario Angelo Rughetti che ha la delega dal Governo alla trattativa.

«Erano 9 anni che non si faceva un contratto, credo sia un risultato molto importante. Si tratta di aumenti a regime, non una tantum: si va da 125 euro circa al mese per le forze armate e 132 per la polizia. A questo si aggiungono gli arretrati che arriveranno non appena i tempi tecnici lo permetteranno: circa 556 euro per la polizia e 517 per le forze armate». Lo ha detto la ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Dopo quelli per il comparto sicurezza e difesa stiamo andando avanti con gli altri 3 contratti che mancano. Ci sono le condizioni per rinnovare il contratto a tutti i dipendenti pubblici, che sono 3 milioni e 300mila».

Il rinnovo del contratto per militari e forze di polizia è «il più imponente sforzo di carattere strutturale fatto per il comparto da quando esiste. È doveroso e giusto che l’Italia sia vicino a chi in questi anni ha garantito la sicurezza delle nostre vite con sacrificio e dedizione. Bisogna dimostrarlo con atti concreti che sono giunti». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi insieme alle colleghe Marianna Madia e Roberta Pinotti.

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