Posta in città Situazione disastrosa

Trentatrè tonnellate di posta che giacciono negli uffici postali della città. Trentatrè tonnellate di stampe, depliant e lettere, tutta corrispondenza arretrata e quindi ancora da distribuire. Solo la prioritaria ovvero la posta più urgente - lettere, bollette, pagamenti - ammonta a qualcosa come tremila chili. La situazione è disastrosa.

«Stiamo ancora distribuendo la corrispondenza del 19, 20 e 21 settembre. Non ce la facciamo materialmente più....», raccontano i portalettere presenti all’incontro organizzato dai sindacati. E anche noi possiamo confermare, ieri a L’Eco di Bergamo è arrivata una lettera datata 20 settembre. Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil-Post e Ugl-Com sono scesi in campo compatti contro i tagli agli organici (dodici portalettere, più due part-time) e la nuova ripartizione delle 1.200 vie tra i postini in servizio a Bergamo decisi dall’azienda Poste: «Dal 9 settembre i disguidi sono all’ordine del giorno - spiega Salvatore Catalano, segretario della Slp-Cisl -. La riorganizzazione del territorio è stata avviata senza considerare le difficoltà che una radicale ripartizione delle vie tra i portalettere avrebbe comportato: chi si occupa della distribuzione della posta ha dovuto imparare ex novo, rallentando il lavoro oltre ogni previsione e nonostante il massiccio ricorso a personale esterno e agli straordinari. Continue sono diventate le segnalazioni degli utenti che non ricevono mai risposte dall’Ufficio recapito». Un «ribaltone» della città che sta creando disguidi a catena.

Le organizzazioni sindacali denunciano la situazione e si preparano ad una politica di contestazioone: il blocco degli straordinari fino al 19 ottobre e una campagna di sensibilizzazione.

DA L’ECO DI BERGAMO DEL 05/10/2002

© RIPRODUZIONE RISERVATA