Poste a singhiozzola protesta corre

Lunga serie di disagi in provincia. Braccio di ferro a Bracca sugli orari del servizio: interrogazione in Parlamento

Pochi clienti e le Poste riducono a tre i giorni di apertura settimanale dello sportello. Ma il sindaco non ci sta e protesta scrivendo alla direzione e agli enti pubblici superiori, fino al ministro delle Telecomunicazioni. Succede a Bracca, dove, da questa settimana, l’ufficio postale resterà aperto solo nei giorni di martedì e giovedì dalle 8,30 alle 14 e sabato dalle 8,30 alle 12,30.

Una protesta, quella del Comune della Valle Serina (circa 800 abitanti), iniziata, peraltro, il 6 dicembre scorso, quando le Poste hanno deciso di ridurre da sei a una-due ore giornaliere l’apertura della sede di Bracca. Già allora il sindaco Omar Berlendis chiese il ripristino del normale servizio respingendo l’ipotesi di un funzionamento dello sportello a giorni alterni, come in vigore già da mesi in altri piccoli Comuni della Valle Brembana. Un braccio di ferro che non ha portato però nessun risultato positivo.

Così, ancora una volta, il sindaco ha preso carta e penna e ha scritto al direttore della filiale di Bergamo 2 di Poste italiane Perla Gobbi, al direttore generale delle Poste Gino Frastalli, al ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni, al sottosegretario Giorgio Calò, all’amministratore delegato delle Poste Massimo Sarmi, al presidente della Provincia Valerio Bettoni, al prefetto Cono Federico e ai parlamentari bergamaschi del centrosinistra Ezio Locatelli, Antonio Misiani e Giovanni Sanga, firmatari di un’interrogazione a risposta scritta, presentata lo scorso 7 marzo, proprio a sostegno del ripristino dell’orario normale all’ufficio postale di Bracca.

Bracca non è la sola emergenza
Quella di Bracca è solo l’ultima emergenza legata alle Poste della Bergamasca: nel dicembre scorso a Calcio in seguito ad alcuni tagli di personale, i disservizi erano aumentati in modo preoccupante. A febbraio si era fatta critica la situazione delle Poste in Valle San Martino : ai clienti scontenti si aggiungeva anche il malcontento dei dipendenti. Il 1° marzo invece la corrispondenza smistata nell’ufficio del capoluogo e destinata alle frazioni della Valle del Lujo è stata casualmente rinvenuta abbandonata in un bosco non lontano dalla provinciale 39 che collega Albino a Casazza. E sempre all’inizio di queste mese, il sindaco di Canonica Graziano Pirotta denunciava Poste Italiane, chiedendo all’autorità giudiziaria di verificare le responsabilità di un servizio «ormai scaduto a livelli inaccettabili».

(15/03/2007)

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