Previsioni confermate, neve anche in città Arrivano i giorni della merla

Neve in città, ieri mattina e ieri sera (intorno alle 21 si registrava sui colli un manto di due centimetri). Neve sui paesi della Bassa. Neve nelle valli. La giornata di ieri ci ha proprio detto che siamo entrati nella settimana della merla e il clima si è adeguato, riportando condizioni più tipiche del periodo, dopo le molte giornate relativamente miti che anche questo gennaio ci ha regalato.

Abbiamo quindi vissuto la scorsa settimana alcuni giorni sereni, ma con freddo da nord in quota, non ancora avvertito al piano, giorni che hanno lasciato nel weekend una fascia di nebbia alta con vistose formazioni di galaverna sui boschi alti delle valli, fin verso i 1500 metri. Domenica, dopo il rasserenamento del mattino e un breve soffio di vento da nord nel pomeriggio, le correnti sono ruotate rapidamente da sudovest, dando inizio al richiamo della nuvolosità che precedeva una vera e propria perturbazione. Non si è trattato di maltempo marcato. Le nevicate sono state sporadiche e leggere, più che altro «coreografiche», interessando brevemente nella mattinata, a causa della loro provenienza, più la bassa pianura e la città che la montagna. Dalla serata la precipitazione, pur rimanendo sempre di leggera entità, si è fatta più regolare su tutta la provincia, portando localmente un leggero strato bianco di qualche centimetro in diverse località.

La neve ha potuto raggiungere comodamente la pianura, che pure aveva temperature appena sopra lo zero, perché proveniva da strati di nubi che scorrono su aria molto fredda a media quota, residuo dei venti settentrionali dei giorni scorsi. L’aria vicina al suolo, inoltre, si presenta abbastanza secca, e anche questo aiuta il fiocco di neve a viaggiare e toccare terra ancora asciutto e vaporoso, anche se ha attraversato qualche centinaio di metri di un’aria non particolarmente fredda, ma sfruttando il raffreddamento da calore latente del fiocco: si tratta di un piccolo, ma noto trucchetto della fisica. L’evoluzione meteo del resto della settimana è però abbastanza positiva. Cessate nella notte le deboli precipitazioni, oggi dovrebbe rimanere in prevalenza ancora nuvoloso su tutta la provincia, ma si prevede asciutto e senza precipitazioni in pianura e con solo qualche fiocco isolato che potrà interessare le alte valli.

Da domani a sabato dovrebbe prevalere un tempo più soleggiato, con solo innocui passaggi nuvolosi da nordovest in quota. Le correnti generali, infatti, sono previste provenire nuovamente da questa direzione, e le Alpi fanno in questo caso da efficace protezione, trattenendo il vero tempo invernale sul versante nordalpino e sulla Svizzera.

Una breve nota a margine sul freddo. Sentiamo parlare molto in questi giorni, su giornali e tv, di «vortice polare» che sta attaccando l’Italia. Al di là dell’immagine inquietante che il nome incute, il vortice polare è una creatura che esiste da sempre e che, nel suo perenne «ancheggiare» intorno al Polo, può spingere occasionalmente delle episodiche curvature di aria più fredda, appunto di origine polare, verso le nostre latitudini più temperate.

In questa valutazione si inserisce un comunicato di ieri pomeriggio diffuso da Arpa Lombardia Servizio meteorologico regionale e in cui si raccomanda attenzione alla neve in atto nella notte sulla provincia e al freddo che si manterrà nei prossimi giorni, specie di notte, con probabili gelate. Prudenza sulle strade quindi.

Ma non è, comunque, questo il «vero freddo», quello, per dare un’idea, dell’inverno 1985, che può arrivarci solo da est e dalle immense pianure della Siberia, e che comincia a creare problemi veri solo se i venti gelidi di bora permangono per diversi giorni, come avvenuto allora. Per le statistiche e per la memoria storica quindi, niente di eccezionale. Rimane, questo sì, il disagio individuale di chi male si adatta a repentini cambi giornalieri di temperatura: in questo, purtroppo, siamo male assistiti dalle nostre moderne abitudini di vita, che ci fanno trovare il tepore dei 20 gradi praticamente dappertutto, ma che ci fanno rabbrividire anche con qualche grado soltanto sotto zero. Il vero freddo è quello dei fiumi e dei laghi ghiacciati: finora non si è visto niente del genere

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(Nelle fotografie di Beppe Bedolis i primi fiocchi in centro a Bergamo)

(26/01/2004)

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