"Il nuovo ospedale di Bergamopotrà disporre di 850 posti letto"

Il ministro alla Salute Girolamo Sirchia ha parlato del nuovo grande polo sanitario come di un "centro di eccellenza per confrontarsi con l’Europa ad armi pari".

Il nuovo ospedale, secondo Sirchia, "dovrà anche essere aperto alla città per trovare nuove forme di autofinanziamento; integrato sul territorio per dialogare con i medici di medicina di base e scegliere insieme i programmi di prevenzione; interconnesso per collegare e collegarsi con gli ospedali di media e bassa intensità di cura della provincia; comunicante per far condividere le scelte della struttura, coinvolgendo i cittadini in uno spirito di vita e non di morte".
Il ministro alla Salute ha spiegato queste linee guida alla «Festa tricolore» di An, sostenendo che solo avendo «un pensiero strategico intelligente» come base su cui lavorare è possibile raggiungere questi obiettivi.
Sui numeri è intervenuto poi il direttore generale degli Ospedali Riuniti, Antonio Leoni, parlando complessivamente di 850 posti letto (650 in regime di ricovero ordinario, un centinaio per le terapie intensive, altrettanti per il regime di day hospital e di day surgery). «Stiamo valutando la possibilità - ha spiegato - di riservare una delle sette torri previste dal progetto ad interventi successivi al ricovero, riuscendo così ad abbassare sensibilmente il numero dei posti letto di degenza ordinaria», oltre 960, secondo quanto stabilito dall’accordo di programma tra Ministero, Regione, Comune, Provincia e «Riuniti».
L’assessore regionale alla Sanità, Carlo Borsani ha sottolineato come sia importante dare tempi certi alla realizzazione della nuova struttura, incalzata da ricorsi e controricorsi che rischiano di paralizzarne l’iter. «È impensabile - ha sostenuto inoltre Borsani - che mentre si sta lavorando ad un progetto così importante ci sia qualcuno che si preoccupi della futura gestione: sono aspetti che non servono, non interessano, danno solo fastidio e rendono le cose più difficili». Borsani non ne ha fatto cenno, ma il riferimento alla proposta della Compagnia delle Opere di affidare la gestione del nuovo ospedale ad una fondazione è apparso piuttosto evidente.
Al di là di tutto, comunque, il sindaco Cesare Veneziani ha tranquillizzato tutti sull’iter amministrativo del progetto: «Le procedure per l’esproprio dei terreni sono partite, così come prima dell’apertura del cantiere dovranno partire le opere legate alla viabilità, in modo da non perdere tempo successivamente. A meno di eventi non prevedibili, non avremo ritardi sulla tabella di marcia».
DA L’ECO DI BERGAMO DEL 7/10/02

© RIPRODUZIONE RISERVATA