Renzi: «Canone Rai da 113 a 100 euro»
E torna l’idea del pagamento in bolletta

«In legge di stabilità riduciamo il canone e contemporaneamente diciamo che lo devono pagare tutti attraverso un meccanismo» che potrebbe essere quello del pagamento in bolletta. «Oggi costa 113 euro, il prossimo anno
costerà 100 euro. Chi è onesto e paga, paga meno». Lo ha annunciato domenica 4 ottobre il premier Matteo Renzi a «In mezz’ora».

Mettere il canone Rai in bolletta «resta un gran pasticcio, restiamo contrari, in questo modo il consumatore non saprebbe più cosa sta pagando e noi non riusciremo più a fare il nostro mestiere». Lo dice il presidente di Assoelettrica Chicco Testa, contattato dopo l'annuncio di Matteo Renzi, ribadendo il giudizio già espresso lo scorso anno quando si era aperto un analogo dibattito con la legge di Stabilità. «Faccio una controproposta», è la provocazione, «perché non metterlo sulla bolletta del telefono o del gas?».

«È un errore - spiega il presidente di Assoelettrica - considerare che chi è titolare di un contratto elettrico possieda anche una tv e viceversa». E resta poi il problema di come fare «con gli uffici, o con gli esercizi commerciali: ci sono negozi che hanno la tv, altri che non ce l'hanno». In più «non accettiamo che la bolletta, che già ha un 50% di voci non connessi alla fornitura di energia, possa contenere altre cose. Così la bolletta diventa un vagone pieno di cianfrusaglie, che trasporta di tutto e il consumatore non sa più cosa paga».

«Il canone Rai in bolletta è un mostro giuridico». È quanto sostiene su Twitter l'Istituto Bruno Leoni, ricordando che aveva espresso la stessa opinione quando l'ipotesi era emersa lo scorso anno. «Agganciarla al servizio elettrico, la renderebbe un'imposta nascosta all'interno di una tariffa - dunque di una forma di prestazione patrimoniale diversa - che è il corrispettivo di un servizio che con la programmazione della Rai non c'entra nulla - sostiene il centro studi -. Ciò renderebbe più difficile per il contribuente capire quale sia la somma pagata a titolo di canone Rai e quale pagata per il consumo di elettricità. Sappiamo che lo Statuto del contribuente è come se non ci fosse, ma il principio di trasparenza, che in quella legge dello Stato viene invocato, dovrebbe valere a prescindere dal fatto che i governi ne abbiano sempre fatto carta straccia». «Inoltre - prosegue l'Istituto -, l'occultamento del canone e la difficoltà conseguente nell'isolarlo rispetto al resto della bolletta renderebbe definitiva la presunzione di possesso dell'apparecchio ricevente: tutti quelli che hanno la luce pagheranno il canone. Una platea diversa e più vasta di quanto hanno una tv. Spetterà al contribuente dimostrare il contrario, sempre che si rammenti che nel pagare la corrente elettrica finanzia anche la Rai».

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