Rezza: piccoli segnali positivi
«Per dei risultati servono 2 settimane»

I nuovi provvedimenti varati dal governo rassicurano Gianni Rezza, capo dipartimento malattie infettive dell’ Istituto superiore di sanità sentito da diversi media: con le sue dichiarazioni aveva più volte lanciato messaggi sulla pericolosità del coronavirus.

«Noi stiamo facendo tutto quello che era necessario» spiega, e «di certo abbiamo piccoli segnali positivi da quelle che erano le zone rosse, ma scontiamo il fatto di avere ancora troppi movimenti nella popolazione». L’ Italia in questo momento «ha una situazione a macchia di leopardo». Tutti adesso «devono collaborare con comportamenti ragionevoli e rispettosi della collettività». Per valutare i risultati delle misure «ci vogliono settimane, almeno due», occorre che i dati «siano solidi».

Dall’Europa «mi sarei aspettato una risposta più decisa. Sembra che adesso in Francia e Germania abbiano cominciato ad agire. La Cina ha fatto molto, Corea e Giappone anche, altrove la situazione è sfuggita di mano». L’Oms che ha dichiarato la pandemia «non aggiunge molto a noi» che abbiamo cercato di contrastare il virus «fin dall’inizio con misure importanti. L’ Oms piuttosto si rivolge agli altri. Molti Stati hanno fatto poco e secondo me ancora non hanno compreso che cosa li aspetta».

Nel passaggio dalla Cina in Europa il SARS-CoV 2 «non ha cambiato caratteristiche e non è diventato più aggressivo come qualcuno ha affermato» precisa. Il tasso di letalità «non è più elevato rispetto a quello della Cina. Al contrario, se si stratificasse questo dato in base alle età si scoprirebbe che potrebbe essere più basso».

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