Riconosciuto dalla madre il brasiliano ucciso La prostituzione continua sul luogo del delitto

È stata riconosciuta oggi dalla madre la salma di Leandro Bispo Estavao, il brasiliano di 21 anni ucciso due giorni fa nei campi di Boltiere. La madre del giovane, giunta dal Brasile, si è recata dai carabinieri di Treviglio che l’hanno accompagnata alla camera mortuaria dell’ospedale dove è stata ricomposta la salma del figlio.

A Zingonia però il tempo non si è fermato. Un ragazzo sembra non essere morto, non un attimo di pausa: i viados attendono ancora centinaia di clienti ai bordi delle strade, l’ennesima rissa si scatena all’entrata di un condominio e prosegue al pronto soccorso dell’ospedale. Il problema è da chi bisogna attendersi una riflessione, in una landa industriale ma desolata, la cui storia può incuriosire solo ponendosi qualche domanda mentre la si attraversa in macchina, sulle sue larghe carreggiate.

Zingonia non si capisce fin dalle sue porte. Lasciandosi alle spalle i centri storici di Verdello o di Ciserano ci si ritrova tra palazzi con non meno di una decina di piani, vicini l’uno all’altro, introdotti da una fontana, un «missile» che sa di avventura futuristica. Come in uno squarcio tra le ormai strette provinciale Francesca ed ex statale 525, si viaggia su strade a due corsie, tra cordoli e marciapiedi malandati, reti di recinzione rotte e spazzatura ai lati della carreggiata.

(23/07/2004)

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