Ricorso degli studenti-piromani
«Sconto, ma la multa sia esemplare»

I due studenti di Clusone denunciati per avere appiccato il fuoco lo scorso 10 marzo sul monte Cimiero che sovrasta la cittadina baradella, hanno presentato ricorso.

La notizia, di per sé piuttosto scontata vista l’entità della sanzione notificata loro - supera il milione di euro - è ora all’esame degli uffici della Comunità montana Valle Seriana, cui compete la gestione della pratica amministrativa.

I due diciannovenni - uno frequenta l’istituto scolastico superiore Fantoni di Clusone, mentre l’altro dopo avere cambiato scuola si è trasferito a Bergamo da una nonna - erano stati incastrati dalle telecamere e da alcune testimonianze. Anzitutto erano stati visti allontanarsi in auto dal luogo dell’incendio. In una seconda battuta, per le indagini avviate dai carabinieri della compagnia di Clusone insieme al Corpo forestale dello Stato erano stati preziosi i filmati delle telecamere.

Di lì la denuncia ai due coscritti per incendio doloso, punito dall’articolo 423-bis del codice penale che prevede da quattro a dieci anni di reclusione se con azione dolosa e da uno a quattro anni se con azione colposa. C’è poi la multa amministrativa e per questa era stata calcolata la soluzione più favorevole per i trasgressori: un terzo del massimo. Così gli agenti della Forestale si sono presentati, all’inizio di aprile, ai due diciannovenni con una multa da un milione di euro e spiccioli, calcolata moltiplicando i 51 ettari di bosco andati in fumo, calcolati con il gps dagli uomini della Forestale.

I due potevano pagare tutto entro 60 giorni oppure presentare ricorso entro 30. Cosa che i legali dei due giovani hanno, come ampiamente ipotizzabile, fatto. Ora il ricorso è sul tavolo del servizio Agricoltura, forestazione e ambiente dell’ente sovraccomunale di Clusone. Il presidente Alberto Bigoni per ora non si sbilancia: «Certo uno sconto sulla multa ci sarà, ma la Comunità montana dovrà tenersi alla larga dai maxi saldi che portino danno erariale e, secondo, dal chiudere a tarallucci e vino una questione che molti hanno auspicato possa costituire un precedente importante ed esemplare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA