Riscaldamento e targatura impianti
La Regione: operazione del tutto gratuita

La targatura dell’impianto di riscaldamento, peraltro del tutto gratuita, serve ad identificare l’impianto e ad associare ad esso tutti gli interventi che vengono effettuati. La precisazione arriva dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lombardia.

Per prima cosa - si legge nel comunicato -, occorre precisare che il nuovo libretto d’impianto non è stato introdotto da una delibera regionale ma da un decreto ministeriale (d.m. 20.2.2014) e, conseguentemente, è in vigore su tutto il territorio nazionale. La Regione si è limitata ad integrare il modello con alcuni dati (6, per essere precisi, ma non tutti sono necessari: dipende dalla presenza o meno di impianti alimentati da fonti rinnovabili, dall’eventualità che l’edificio sia dotato di Attestato di prestazione energetica, ecc.) che servono ad identificare l’immobile in cui è situato l’impianto termico e a collegarlo con diverse banche dati regionali.

Non si tratta di una richiesta superflua - scrivono dall’assessorato - perché le banche dati servono se possono dialogare tra loro, consentendo di individuare le situazioni critiche e gli strumenti di intervento. Anche la targatura dell’impianto, peraltro del tutto gratuita, serve ad identificare l’impianto e ad associare ad esso tutti gli interventi che vengono effettuati, in modo da fare emergere eventuali irregolarità e rischi per la sicurezza, nel rispetto degli utenti che fanno eseguire regolarmente la manutenzione dei propri impianti.

La targatura, tra l’altro, consiste nell’attaccare un’etichetta adesiva sulla caldaia e nel riportare il numero contenuto nell’etichetta sul libretto d’impianto e sulla dichiarazione di installazione o di manutenzione. A differenza di quanto accade nella maggior parte del territorio nazionale - dicono dal Pirellone-, il Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici (Curit) della Lombardia rende possibile l’erogazione di servizi, di cui si fa qui solo un breve cenno: pagamento elettronico del contributo individuato per tipologia di impianto, eliminazione del bollino cartaceo, visura della situazione di ciascun impianto, ricerca manutentori per area geografica, ecc.

È vero - si precisa - che stufe, camini chiusi, pompe di calore, ecc, rientrano da quest’anno nelle regole per l’installazione e la manutenzione periodica, al pari degli altri impianti termici, ma anche questa disposizione deriva da norme statali che la Regione ha parzialmente integrato in relazione a impianti a biomassa, per contenere le loro emissioni inquinanti.

In ogni caso, la compilazione del libretto d’impianto e l’apposizione della targa sono operazioni che competono all’installatore e al manutentore per esplicita disposizione della Regione Lombardia e che non devono comportare costi aggiuntivi per gli utenti. Teniamo conto, infatti, che si tratta di operazioni che vengono effettuate una volta sola per tutte e che non dovrebbero comportare difficoltà, qualora precedute da una valida e diffusa attività di informazione da parte delle rispettive associazioni di categoria. Del resto, le sanzioni previste per il mancato invio delle dichiarazioni di installazione e di manutenzione (che devono comprendere anche i dati della targa e del libretto) sono a carico dell’operatore, non degli utenti.

Il supporto di Regione Lombardia per fornire a tutti un’informazione adeguata - conclude il comunicato - non manca: il portale curit.it costituisce uno strumento per il dialogo continuo con gli operatori e con gli utenti.

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