Rischio valanghe, un accordo
fra Provincia e Soccorso alpino

Agire in modo più tempestivo e coordinato nelle aree montane e nelle zone impervie del territorio in caso di rischio valanghe. È l'obiettivo del protocollo operativo firmato tra la Provincia di Bergamo e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino.

Agire in modo più tempestivo e coordinato nelle aree montane e nelle zone impervie del territorio in caso di rischio valanghe. È l'obiettivo del protocollo operativo tra la Provincia di Bergamo e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico VI Zona orobica per il supporto alle attività di protezione civile, firmato il 1° febbraio. Present l'assessore alla Protezione civile, Fausto Carrara, e il delegato provinciale del Soccorso alpino, Renato Ronzoni.

Le competenze della Provincia di Bergamo in tema di protezione civile si uniscono quindi alla pluriennale esperienza del Soccorso alpino «facendo squadra e valorizzando professionalità, nel rispetto delle competenze di ciascuno a tutela del nostro territorio e della nostra gente», come spiega l'assessore Fausto Carrara.

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è una struttura operativa del servizio nazionale della protezione civile che svolge e coordina le attività di ricerca nel caso di dispersi e in caso di valanga, in ambienti disagiati e impervi.

«Il Soccorso alpino metterà a disposizione, sia per le attività di prevenzione che in caso di emergenze, i propri tecnici volontari, le centrali operative di Clusone e di San Giovanni Bianco e le sedi delle stazioni Valle Imagna, Oltre il Colle, Media Valle Seriana, Valbondione e Schilpario da utilizzare come base operativa per la gestione delle emergenze. La collaborazione con la Provincia è un dato positivo e permetterà un maggiore coordinamento nel corso degli interventi». Lo sottolinea Renato Ronzoni.

La Provincia svolge attività di coordinamento anche nei confronti delle altre organizzazioni di volontariato di protezione civile iscritte all'albo regionale, ad esempio per l'eventuale supporto con unità cinofile da ricerca e volontari con preparazione e attrezzatura adeguata. «Il sistema di cooperazione sarà efficace se tutti gli attori parleranno lo stesso linguaggio e adotteranno le stesse procedure - commenta l'assessore Carrara -. Il  supporto tecnico offerto dal Soccorso alpino ad esempio nel caso di indagini nivometorologiche, nonché nell'affrontare le eventuali emergenze con l'attivazione dei cancelli stradali, sono alcune delle funzioni di fondamentale importanza per le quali il Soccorso alpino ha offerto disponibilità».

«Questo protocollo - conclude l'assessore Carrara - è un altro tassello per la  sicurezza della comunità bergamasca all'interno del mosaico della protezione civile, che completa sia quanto previsto nel Piano di emergenza valanghe, recentemente pubblicato sul sito della Provincia e in fase di distribuzione in questi giorni, sia lo specifico protocollo con Regione Lombardia e vari enti in tema di monitoraggio e prevenzione delle valanghe sul territorio montano».

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