Riuniti, salta l’interrogatorio del senegalese È ancora grave dopo il «volo» dalla Borsa Merci

È saltato il previsto interrogatorio agli Ospedali Riuniti del senegalese di 30 anni, residente a Stezzano, in Italia con permesso regolare, che martedì scorso si è gettato dalla finestra del terzo piano della sede di Bergamo Formazione, ufficio della Camera di Commercio. L’extracomunitario è stato infatti sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico e non era in condizioni di poter rispondere al magistrato.L’uomo, nella caduta, ha riportato la frattura del bacino, quella della mandibola e varie altre fratture minori. E’ stato ripetutamente operato e le sue condizioni sono gravi. Intanto è stato convalidato l’arresto. Qualche ora prima del tragico volo dalla finestra, il giovane immigrato, che si era introdotto nell’ufficio della Camera di Commercio dopo aver trascinato con sè una impiegata, trovata sotto choc dai colleghi, era stato condannato in Tribunale a 1 anno e 5 mesi di reclusione con pena sospesa, al termine di un processo con rito abbreviato.

Il pubblico ministero Lucia Trigilio, dopo aver valutato gli atti ricevuti dai carabinieri di Bergamo, aveva trasmesso il fascicolo al giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora, contestando al trentenne le accuse di sequestro di persona, lesioni e atti sessuali. Il magistrato, però, non ha ancora potuto interrogare il senegalese.

La vicenda rappresenta il culmine di una serie di episodi di cui l’immigrato si era reso protagonista tra lunedì e martedì. Tutto era cominciato lunedì mattina quando, verso le 10, il giovane si era impadronito di 250 euro che una signora stava giocando al lotto in una tabaccheria di Stezzano. Fuggito con il bottino, il senegalese era stato rintracciato dai carabinieri, fermato per rapina impropria e rinchiuso in cella di sicurezza presso la stazione carabinieri di Zanica. Durante la notte, con la scusa di andare in bagno, il giovane aveva tentato la fuga, dopo aver aggredito due militari, ma era stato subito bloccato. Ieri mattina, al momento di essere trasferito in Tribunale, altro tentativo di fuga. Durante la colluttazione era riuscito a impadronirsi per un attimo della pistola di un carabiniere. Bloccato e ammanettato, era quindi arrivato davanti al giudice per essere processato. Il senegalese aveva ammesso ogni addebito: la rapina i tentativi di fuga le colluttazioni con i carabinieri. Dopo la condanna, il giovane aveva fatto perdere le tracce. Solo qualche tempo dopo, casualmente, era stato visto da un impiegato in un ufficio del tribunale. Fuggito da una finestra, il senegalese aveva raggiunto via Petrarca, e quindi l’ufficio di Bergamo Formazione, al terzo piano del palazzo della Camera di Commercio. Qui il senegalese si è rinchiuso in un ufficio, portando con sè una impiegata. Quando i colleghi della donna se ne sono accorti, hanno sfondato la porta, trovando l’impiegata seduta a terra sotto choc e il giovane in bilico sul davanzale della finestra. Un attimo dopo, il volo sulla strada sottostante.

(30/12/2004)

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