Rivoluzione biblioteche
Ultimi ritocchi per l'accordo

Ancora qualche incertezza (ma sembrerebbe solo di carattere burocratico) sul futuro del servizio di interprestito che la Provincia non gestirà più dal 1° gennaio prossimo e che dovrà passare ai cinque Sistemi bibliotecari.

Ancora qualche incertezza (ma sembrerebbe solo di carattere burocratico) sul futuro del servizio di interprestito che la Provincia non gestirà più dal 1° gennaio prossimo e che dovrà passare ai cinque Sistemi bibliotecari. Erano previsti per lunedì 1° luglio l'approvazione da parte della Giunta provinciale del protocollo d'intesa per la disciplina della fase transitoria di gestione dei servizi della rete bibliotecaria e la comunicazione ufficiale da parte dei presidenti dei Sistemi sulle decisioni prese per il prossimo anno.

Il primo documento deve, però, essere rivisto: «Per il 90% il testo va bene, ci siamo resi conto che vanno rese meno ambigue le condizioni della fase transitoria. Così come è ora, rischia di creare condizioni capestro per noi e i Sistemi», spiega l'assessore alla Cultura Giovanni Milesi. Così il presidente Ettore Pirovano preferisce che il protocollo sia presentato ai presidenti dei Sistemi e letto in loro presenza, dopo che sarà ripassato in Giunta per l'approvazione. Il nodo riguarda in particolare la modalità di gestione del servizio nel caso i Sistemi non siano pronti ad assumere il servizio alla fine dell'anno.

«Non si può ipotizzare che la Provincia continui a svolgere l'interprestito e venga poi rimborsata dai Sistemi. Consideriamo che il personale è già in fase di ricollocamento. Il nostro impegno riguarda la consegna entro fine anno del database convertito nel nuovo sistema software».

Nel bando che verrà proposto dai Sistemi si chiederanno al fornitore servizi aggiuntivi, quali la catalogazione: «Con la riduzione della spesa per i libri negli ultimi anni - commenta Milesi - saranno meno favorevoli le condizioni che si potranno ottenere, da qui la possibilità di una tessera a pagamento», il cui costo oscilla dalle ultime indiscrezioni tra 1 e 5 euro.

Milesi tiene a precisare che la tessera riguarderà solo chi farà richiesta di libri provenienti da altre biblioteche: «Non viene leso nessun diritto all'accesso gratuito alla biblioteca». Così come per Milesi è un errore dire che ai Comuni si chiede ora di versare quote maggiori per il servizio: «In realtà già prima era previsto che ogni Comune garantisse l'acquisto di libri con una spesa proporzionale al numero di abitanti, ma non accadeva che la Provincia non consegnasse libri nei Comuni inadempienti».

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