Sanfilippo: sulle strade del Brasiletradito dal differenziale della jeep

Il pezzo di ricambio in Brasile non esiste: «L’invio del differenziale dall’Italia è un’eventualità da studiare, ma presumo sia di complicata attuazione e comunque costoso. Potrei pensare di rinunciare per il resto del raid alla trazione 4x4, ma sarebbe un fuoristrada monco e già l’attraversamento di Guyana francese, Suriname e Guyana rappresenterebbe un’incognita considerando che non so come siano le strade».

BRASILIA (Brasile) - Ciao, sì, ci sono ancora. Il mio silenzio su internet è durato venticinque giorni che sono stati i più avvincenti e affascinanti ma anche i più duri e problematici del mio giro del mondo. E quando pensavo di essere riemerso indenne dalla full-immersion di sterrato e acqua dell’altopiano boliviano e del Pantanal brasiliano, proprio quando le ruote del mio fuoristrada avevano baciato nuovamente l’asfalto e pregustavo ormai il travolgente carnevale di Salvador de Bahia, il Toyota Land Cruiser mi ha tradito per la prima volta dopo 47.000 chilometri di assoluta fedeltà fermandosi di notte sulla strada deserta da Corumba a Campo Grande, in Brasile.

Il verdetto, dopo 36 ore allucinanti, in cui 12 bruciate nella vana attesa di un soccorso, è stato impietoso: rottura totale del differenziale anteriore a causa della perdita d’olio. Ho potuto continuare il raid dopo la sosta forzata nell’officina Toyota di Campo Grande, dove il Land Cruiser è stato adattato alla guida 4x2, ma non ho più la possibilità di sfruttare le doti fuoristradistiche della trazione integrale.

Un guaio meccanico che dilata ulteriormente il ritardo già accumulato sulla tabella di marcia e determina una serie di rebus. Sembra incredibile, ma pare che in tutto il Brasile non esista un differenziale per il mio Land Cruiser, che qui è stato commercializzato in passato ma in una versione diversa, e comunque, anche se esistesse, costerebbe quasi una follia (3.000 euro) per il mio budget. Ho tentato di reperirlo in un Paese vicino più a buon mercato, come la Bolivia, ma la risposta da Santa Cruz è stata negativa, sarebbe potuto arrivare da Asuncion in Paraguay, via Argentina, ma avrei dovuto attendere venti giorni. L’invio del differenziale dall’Italia è un’eventualità da studiare, ma presumo sia di complicata attuazione e comunque costoso. Potrei pensare di rinunciare per il resto del raid alla trazione 4x4, ma sarebbe un fuoristrada monco e già l’attraversamento di Guyana francese, Suriname e Guyana rappresenterebbe un’incognita considerando che non so come siano le strade. Sto valutando le varie ipotesi, magari c’è una nave che da Belem in Brasile va in Venezuela o a Panama e in quel caso salterei un tratto potenzialmente insidioso e avrei davanti a me migliaia di chilometri da percorrere in sicurezza senza il differenziale che ridiventerà fondamentale soltanto in Asia.

Stando alle voci, Panama sembra comunque un Paese conveniente dove riarmare il fuoristrada. Vedrò, non so, se avete voi qualche idea da suggerirmi.... Per un paio di giorni mi sono abbattuto un po’, ma in Bolivia ho conosciuto una storia così tragica, assurda e crudele, della quale preferisco non parlare, e non mi riferisco alle condizioni medioevali in cui si lavora nelle miniere, che non mi autorizza a lamentarmi minimamente o a imprecare alla sfortuna.

Posso soltanto essere felice perché comunque il mio progetto resiste e ingegnarmi per continuare a sognare. Anche perché, e parliamo delle note liete, la Bolivia è stata una continua emozione (l’impatto visivo con la laguna Colorada si è rivelato probabilmente il più folgorante di sette mesi di avventura: un lago con l’acqua rossa, il bianco di residui minerali e il rosa dei fenicotteri e le montagne innevate nell’aria rarefatta dei 4.300 metri), così come la pianura alluvionale del Pantanal in Brasile mi ha regalato brividi nella guida tra gli acquitrini, un’oasi di pace, un’escursione indimenticabile a cavallo e la più alta concentrazione di animali selvatici del Sudamerica.

È come se fossi stato fuori dal mondo, sulla Luna, il problema è che la realtà si è subito materializzata e aveva la forma del differenziale fuso.... La mia prossima tappa sarà Salvador di Bahia dove trascorrerò l’ultimo weekend del carnevale più famoso del Brasile. Vi racconterò. Abbiate pazienza, ma la puntata conclusiva dedicata al Sudafrica è rimandata ... per problemi tecnici.

(22/02/2006)
Marco Sanfilippo

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