Scacchi, controlli antidoping a Castione

Il Festival scacchistico internazionale si è chiuso con un controllo antidoping, il secondo in 28 edizioni della manifestazione. Ad essere sottoposte al test sono state cinque giocatrici del Campionato italiano femminile assoluto. In questo caso si tratta di una novità, perché è la prima volta che in Italia i controlli riguardano un torneo femminile. La procedura è iniziata poco prima che cominciasse l’ultimo turno di gioco. Intorno alle 9 il medico incaricato dei controlli, Mara Cazzaniga, della Federazione medici sportivi italiani, il presidente della commissione antidoping della Federazione scacchistica italiana Guido Bresadola e gli arbitri del torneo, hanno proceduto al sorteggio. Cinque le giocatrici scelte. Non appena ognuna di loro ha terminato la propria partita, un direttore di gara l’ha avvicinata per comunicarle che avrebbe dovuto sottoporsi al controllo. Alcune giocatrici, quando è stata comunicata la notizia, pensavano addirittura a uno scherzo. Nonostante la possibilità di un test antidoping fosse nell’aria, molti ancora non ci credevano. Anche perché tutto si è svolto nella massima discrezione. La stessa dottoressa Cazzaniga si è detta sorpresa per tutta l’attenzione mediatica che i controlli hanno attirato. Ma, del resto, è piuttosto inusuale associare gli scacchi al doping.Le provette con le urine delle giocatrici ora verranno inviate a Roma all’ufficio di medicina sportiva del Coni. Con le analisi si cercherà di scoprire l’eventuale presenza di ben 700 sostanze dopanti. Per avere i risultati ci vorranno dalle 6 alle 8 settimane..(30/08/2008)

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