Sciopero delle Poste: il solito balletto delle cifre sull’adesione

Dodici uffici su 16 chiusi in città, adesione in provincia - almeno stando ai dati forniti dai sindacati - dell’87 per cento, con punte del 95 per cento fra i portalettere. Ecco i dati sullo sciopero delle Poste nella nostra provincia: dati che comunque si scontrano con quelli forniti dall’azienda, che parla di un’adesione non superiore al 50 per cento.

Per quanto riguarda la gente, almeno a Bergamo, pochi disagi: sembra che praticamente tutti fossero informati e chi doveva versare per il condono fiscale (oggi era l’ultimo giorno) probabilmente è andato direttamente in banca. Soddisfatti i sindacati: l’alta adesione dimostra che i dipendenti voglio far sentire la loro voce alle Poste, e che di mezzo non c’è solo il contratto ma anche la qualità del servizio.

In città, per esempio, la posta non viene consegnata da due settimane in via S. Orsola, nel centro, e in via XXIV Maggio: il postino ammalato non è stato sostituito. Per i sindacati mancano almeno 100 portalettere.

Undici uffici sono rimasti aperti, precettati per legge e per garantire i servizi essenziali: sono quelli delle Poste centrali in città, San Pellegrino Terme, Villa d’Almè, Alzano Lombardo, Clusone, Lovere, Grumello del Monte, Treviglio, Romano di Lombardia, Seriate e Ponte San Pietro.

(16/05/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 17 maggio 2003

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