Sciopero nazionale dei giornalistiil comunicato della Federazione della stampa

Per sabato 18 marzo è stato proclamato uno sciopero nazionale dei giornalisti, tuttora impegnati nella difficile trattativa per il rinnovo del contratto. Così il documento approvato all’unanimità dall’assemblea di Comitati e Fiduciari di redazione, dal Consiglio Nazionale e dalla Commissione Contratto Fieg-Fnsi: «La Conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione, il consiglio nazionale della Fnsi e la commissione contratto, riuniti a Roma insieme alla giunta esecutiva della Fnsi, proclamano un giorno di sciopero nazionale dei giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di stampa, delle testate on line per il 18 marzo e dell’emittenza nazionale pubblica e privata per il 25 marzo». il documento continua così: «Non sono chiamati allo sciopero i giornalisti dell’emittenza locale perché gli editori di Aeranti Corallo hanno firmato un accordo con la Fnsi, ed i giornalisti degli uffici stampa per i quali si è aperta una trattativa per il contratto. L’assemblea dà mandato alla Giunta della Fnsi di attuare in qualsiasi altro momento gli altri sei giorni di sciopero già decisi a sostegno della vertenza».A proposito dello sciopero in piena campagna elettorale, il documento spiega che la decisione «non è stata presa dagli organismi rappresentativi della categoria a cuor leggero. Ma tutte le strade sono state tentate per convincere gli editori della Fieg a frenare l’oltranzismo che li anima. Compresa l’organizzazione di numerose manifestazioni. Dunque, non resta che riprendere gli scioperi, un segnale di cui il centrodestra e il centrosinistra, impegnati nella competizione elettorale, dovranno tenere conto».Per il sindacato «non si può chiedere ai giornalisti di ridurre la propria autonomia, di abdicare alla propria missione di informare correttamente i cittadini, pur di consentire agli editori di manipolare i dipendenti come vogliono, di trattare i giovani giornalisti come paria della società e di corrispondere ai collaboratori esterni - quando lo fanno correttamente - compensi risibili, da due euro a pezzo, come nelle ultime tabelle decise dal gruppo Riffeser (Nazione, Resto del Carlino, Giorno, Quotidiano nazionale). Sono editori che hanno chiuso bilanci più che buoni, distribuendo cospicui dividendi agli azionisti. E il cui scopo evidente in questa vicenda non è quello di fare impresa nel settore della libera stampa, ma solo di avere le mani libere nei propri giornali».  Il sindacato chiede attenzione particolare, da parte di tutte le forze politiche «al grande tema dell’informazione e del diritto dei cittadini ad essere informati: il contratto dei giornalisti, come le garanzie di autonomia di tutti gli operatori dell’informazione e della comunicazione, è un problema essenziale, ma non l’unico. Un’equilibrata raccolta pubblicitaria, leggi di sistema con rigorose norme antitrust e l’assetto del servizio pubblico sono e resteranno per la democrazia italiana temi assolutamente centrali».(17/03/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA