Scuola di Rossino a rischio chiusura
A Calolziocorte raccolte 700 firme

Settecento firme sono state consegnate in Regione: una petizione che il sindaco di Calolziocorte, Paolo Arrigoni, e i rappresentanti dei genitori hanno consegnato al presidente Davide Boni a difesa del mantenimento della scuola elementare di Rossino.

Settecento firme sono state consegnate agli uffici della sede del Consiglio regionale di Milano: una petizione che il sindaco di Calolziocorte, Paolo Arrigoni, e i rappresentanti dei genitori hanno consegnato al presidente Davide Boni a difesa del mantenimento della scuola elementare di Rossino che serve un bacino di 3 frazioni (Rossino, Lorentino e Sopracornola) di circa 2500 abitanti, ma già dal prossimo anno scolastico è fortemente a rischio la presenza della prima classe elementare.

Per il Sindaco di Calolzio, «la chiusura del plesso rischia di impauperire il territorio. Per salvaguardare il futuro della scuola di Rossino basterebbe un insegnante in più rispetto a quanto assegnato attualmente alla direzione scolastica. La mancanza di un servizio così importante porterebbe il rischio di riportare il fenomeno dello spopolamento di questi luoghi montani, che da alcuni anni stanno vivendo invece una tendenza di segno positivo, con l'aumento dei residenti».

I rappresentanti dei genitori, che sono riusciti in poco tempo a mobilitare tutta la loro comunità raccogliendo centinaia di adesioni, hanno affermato che «la scuola rappresenta il cuore dei loro paesi. Non va dimenticato che intorno al plesso scolastico ruota la vita di tutto il resto, dall'oratorio alle attività commerciali».
Il presidente Boni ha infine promesso che a breve si recherà a Rossino per una visita delle frazioni e della realtà scolastica, e che sottoporrà immediatamente il problema all'attenzione del Provveditorato agli Studi della Lombardia e della Giunta regionale.

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