Indentificato il giovane che ha spruzzato
lo spray urticante nella discoteca

È stato individuato ed identificato il minorenne che avrebbe spruzzato uno spray urticante all’interno della discoteca Lanterna Azzurra provocando il panico che ha poi portato alla morte di sei persone.

Secondo quanto si apprende - scrive Ansa -, il ragazzino - che è residente nella provincia - è stato identificato sulla base delle testimonianze e non sarebbe stato ancora sentito dalla Procura dei Minorenni.

Da un lato l’ipotesi di omicidio colposo plurimo, per le violazioni delle norme di sicurezza, a partire dal consistente ’gap’ tra capienza della discoteca e biglietti venduti: il triplo. Dall’altro quella di omicidio preterintenzionale a carico di chi ha spruzzato spray urticante al peperoncino scatenando il panico nella «Lanterna Azzurra» di Corinaldo in occasione del dj set di Sfera Ebbasta, provocando la fuga verso l’uscita. Un fuggi fuggi concluso con la morte di sei persone, cinque giovanissimi (tre ragazze e due ragazzi) e una 39enne madre di quattro figli. Sono questi i due fronti dell’inchiesta, per ora senza indagati, che Procura di Ancona e Procura Minorile delle Marche, coordinate dal Pg Sergio Sottani, hanno avviato sulla tragedia che ha provocato anche una sessantina di feriti, di cui sette in pericolo di vita.

Gli investigatori procedono con cautela per ricostruire con precisione l’accaduto. Già sentite e identificate dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, un centinaio di persone, potenziali testimoni di ciò che è successo. Ascoltati anche tre amministratori del locale. Gli inquirenti parlano di un «atto dovuto» che però potrebbe preludere presto a una formale iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo. Un atto che, anche per questioni tecniche, potrebbe essere «imminente». Una delle questioni su cui maggiormente si è concentrata l’attenzione dei magistrati è la differenza tra biglietti staccati - poco meno di 1.400 - e la capienza dell’unica sala che sarebbe stata utilizzata per la serata, con 469 posti. Ma vi sono anche altri interrogativi sollevati dalle indagini.

Riguardano l’idoneità della struttura a ospitare il tipo di evento in programma e le misure di sicurezza della discoteca, frequentata da giovanissimi provenienti non solo dalle Marche, e raggiunta anche con pullman organizzati.

Il secondo principale fronte delle indagini è relativo alla causa scatenante della situazione di «panico generale» segnalata da molti presenti, scappati verso l’uscita d’emergenza dopo che l’aria si era fatta irrespirabile a causa dello spray urticante.

Non è ancora chiaro però il ’moventè dell’azione. Un (pessimo) scherzo? Un ’escamotagè per creare disordine e borseggiare? La reazione a una molestia? Un ’ritò che da tempo si ripete tra il pubblico di vari spettacoli o eventi musicali? Un dispetto a Sfera? Tutti possibili scenari che gli inquirenti stanno ancora verificando. Anche perché dai racconti dei presenti, piuttosto provati dalla tragedia, non è semplice capire cosa sia avvenuto.

«La discoteca non ha telecamere interne che hanno ripreso cosa sia successo - segnala il comandante provinciale di Carabinieri di Ancona Cristian Carrozza -, per questo facciamo appello a chi c’era e ha filmati, di portarli ai carabinieri. Ci sono già molte mamme che hanno raggiunto le caserme per farli vedere. Ogni dettaglio può essere importante per le indagini»

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