Sequestro Canova: nessun riscatto
«Si è liberato da solo ed è fuggito»

Non sarebbe stato pagato nessun riscatto sarebbe stato pagato ai sequestratori per la liberazione di Giuseppe Canova, l'artigiano bergamasco di 44 anni rapito il 6 aprile scorso ad Abakakili, nel sudest della Nigeria. Secondo alcuni fonti - anzi - Canova si sarebbe liberato da solo approfittato di un momento di panico dei sequestratori sentendo colpi di arma da fuoco tra poliziotti ed alcuni criminali non lontano dal luogo dove era tenuto in ostaggio.

L'ex ministro degli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia ha parlato con l'ambasciatore italiano in Nigeria Massimo Baistrocchi e con il console generale di Lagos Antonio Giandomenico.

«La vicenda si è conclusa intorno alle 5 di questa mattina - ha detto Tremaglia - senza alcuna contrattazione con i rapitori. Il nostro connazionale sta bene, e presto rientrerà in Italia».
Tremaglia ha confermato la notizia secondo cui Canova si sarebbe liberato da solo, riuscendo a sfuggire alla sorveglianza dei suoi rapitori. «Se lo sono fatti scappare perchè avevano probabilmente problemi più grossi a cui badare - ha detto ancora Tremaglia - Non è stato un rapimento politico, ma forse un'azione compiuta da persone inesperte. Da parte sua la Farnesina ha fatto un ottimo lavoro, perchè è rimasta costantemente in contatto con le autorità nigeriane e la famiglia del nostro connazionale».

Canova era in Nigeria da tre mesi; a gennaio aveva accettato un'offerta di lavoro di una ditta edile di Rovetta per conto della Marlum Construction.

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