Sgomberato un allevamento-lager alla Maresana Trovate in un frigo carcasse di cuccioli di alano

Quaranta carcasse di cuccioli di alano conservate in frigorifero, una tenuta diventata un vero e proprio lager per animali. I tecnici dell’Asl hanno disposto oggi lo sgombero immediato di un allevamento - si fa per dire - impiantato da diversi anni in una tenuta di via Maresana 77, da un ex insegnante in pensione, Emilio Nodari, 70 anni. Lo sgombero è cominciato immediatamente con il trasferimento di alcuni animali in allevamenti del Bresciano e del Lecchese, nonostante l’ostinata opposizione del pensionato che adesso rischia una denuncia per maltrattamento di animali.

Se venisse presentata alla Procura della Repubblica, sarebbe già la seconda, dopo quella finita in prescrizione, che gli venne notificata tra il 1996 e il 1999.

L’intervento dell’Asl è avvenuto in conseguenza di un sopralluogo che venne effettuato il 14 maggio scorso dagli uomini del Corpo Forestale, durante il quale vennero accertate le scarse condizioni igieniche nelle quali venivano tenuti gli animali: 18 cani di razza alana, animali da cortile e addirittura animali esotici come struzzi, emu, gru, pavoni, fenicotteri e capre del Camerun.Tuttavia, che l’allevamento di via Maresana fosse un inferno per gli animali e pericoloso anche per la salute di chi lo frequentava, era risaputo a Ponteranica. Tanto che il sindaco, Claudio Armati, aveva più volte sollecitato un intervento delle autorità sanitarie.

Durante la perquisizione compiuta stamane, è affiorato anche l’aspetto più macabro della vicenda: il ritrovamento della carcasse di cuccioli di alano, conservate in un frigorifero da bar. Il proprietario si è giustificato dicendo che le carcasse sono una prova per dimostrare che i cuccioli di alano vanno incontro ad una elevata mortalità dopo la nascita. Insomma, un vero e proprio «ricercatore scientifico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA