Si chiamano idrocarburi policiclici aromatici i nuovi «killer» che finiscono nei nostri polmoni

Si chiamano Ipa, idrocarburi policiclici aromatici, i nuovi «killer» che finiscono nei nostri polmoni con l’aria che respiriamo, rischiando di provocare tumori a polmoni, cute, laringe, esofago o stomaco.

Le rilevazioni dell’Arpa - l’ Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente - effettuate tra il 21 novembre e il 23 dicembre scorso sui campioni d’aria prelevati a Bergamo in via Garibaldi dicono che, dato 1 microngrammo per metro cubo quale obiettivo di qualità previsto da un decreto del 1994, i giorni in cui i livelli sono rimasti al di sotto della soglia non sono stati più di 3.

Insomma per un mese ci si è attestati largamente al di sopra, con punte che hanno raggiunto gli 8 microngrammi per metro cubo. La ricerca è stata presentata al convegno sulla qualità dell’aria promosso dall’Agenzia in collaborazione con la Camera di Commercio: i risultati hanno valore soltanto per lo specifico periodo, e l’andamento emerso è giustificato dalle particolari condizioni ambientali che si registrano nel periodo invernale.

Ma ciò non toglie che gli Ipa rappresentino una minaccia alla nostra salute, da cui è necessario cominciare a difendersi. Un campanello d’allarme - quello suonato dall’Arpa - che il Comune di Bergamo non ha sottovaluto. Anche la Provincia ha annunciato che il 3 dicembre verrà reso noto il Piano provinciale di azione ambientale.

(24/10/2003)

© RIPRODUZIONE RISERVATA