Siccità: scatta la corsa ai ripari Più acqua a valle dai bacini idrici

Il vertice fra Regione e Provincia sull’emergenza idrica si è concluso con un’ordinanza del Pirellone che dispone un rilascio di milioni di metricubi di acqua superiori a quelli previsti dalle società idroelettriche. In sostanza, Enel, Aem, Edipower, Edison apriranno le paratie dei loro bacini per far defluire più acqua a valle. Fino all’8 luglio, l’Enel rilascerà 3,6 metricubi di acqua nel Serio contro i 2,3 previsti inizialmente; 0,96 contro 0,56 milioni metricubi nel Brembo, 20 milioni di metricubi nell’Adda contro gli 11,2 previsti; mentre nell’Oglio finiranno 20,25 milioni metricubi di acqua rispetto ai 3,6 previsti. Aem scaricherà 16 milioni di metricubi contro i 9 previsti. Aumenti di portata d’acqua nell’Adda anche da parte di Edison e Edipower. Complessivamente saranno rilasciati 93,35 milioni di metricubi d’acqua contro i 47,22 previsti, con un incremento di circa 46 milioni di metricubi. Rispetto agli ultimi dieci anni la carenza idrica è stimata attorno al 38% in meno. I gestori dei bacini idroelettrici hanno già iniziato a rilasciare l’acqua richiesta.

L’assessore regionale Bernardo ha già ordinato ai responsabili degli invasi alpini di mettere a disposizione del Sud Lombardia l’acqua fino all’8 luglio. E si notano già i primi effetti: oggi alla stazione di rilevamento di Cremona, il livello del Po è salito di 9 centimetri rispetto a ieri e si attesta a 7 metri e 35 centimetri al di sotto dello zero idrometrico. Si allontana, quindi, il record negativo di -7,72 toccato il 23 luglio del 2003, in occasione della magra storica. La siccità continua comunque a rappresentare un problema gravissimo perché le riserve idriche nei bacini montani sono limitate: le scarse precipitazioni, piogge e nevicate, invernali e primaverili hanno fatto sì che le scorte siano ridotte del 50 per cento rispetto alla norma e alle necessità.

(27/06/2005)

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