Simone Moro salva il compagno travolto da una valanga in Pakistan

Spedizione finita per Simone Moro, impegnato in Pakistan sulle pendici del Batura II, nella catena del settore ovest del Karakorum. Il compagno dell’alpinista bergamasco - il cameramen americano Joby Ogwyn (insieme nella fotografia) - è stato infatti travolto da una valanga mentre scendeva dai 6050 metri della cima del Batokschi. Ogwyn è fortunatamente riuscito a sopravvivere: con la sua radio ha avvertito Moro che nel frattempo aveva completato la discesa. «Sono vivo - gli ha detto - ma penso di avere un’anca rotta». Moro, che al momento della comunicazione era al telefono satellitare, ha fatto scattare subito l’operazione di soccorso, che è stata portata a termine con successo insieme al cuoco della spedizione, Didar, e all’altro aiuto, Karim. L’incidente è avvenuto sabato pomeriggio, ma le comunicazioni sono arrivate in Italia solo la notte scorsa. Sabato a notte fonda ferito e soccorritori sono rientrati stremati al campo base.

Nel frattempo erano già partite le telefonate per richiedere l’elicottero di soccorso, atterrato alle 12.20 di domenica al campo base: i primi accertamenti in ospedale sembrano escludere fratture per l’americano, che comunque ha difficoltà di movimento della gamba sinistra.

La spedizione comunque è finita in anticipo: ha all’attivo due cime raggiunte e una via nuova. È mancato invece il risultato più importante, il Batura II che, pur essendo una montagna semisconosciuta, merita un posto di tutto rispetto nel panorama alpinistico internazionale, essendo, con i suoi 7.762 metri, la cima più alta del mondo ancora inviolata.

(11/07/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA