Sindacati denunciano: in aumento a Bergamo i casi di «mobbing» sul posto di lavoro

I sindacati bergamaschi hanno avviato più di 120 vertenze per mobbing, il 90 per cento delle quali vengono concordate in via extragiudiziale tra dipendente e datore di lavoro. La conferma viene proprio dai sindacati che ne hanno parlato in occasione della presentazione di un convegno promosso da Cgil, Cisl e Uil, dalla sezione bergamasca dell’associazione Magistrati e dall’Ordine degli avvocati, in programma venerdì pomeriggio a Bergamo. Durante la presentazione dell’iniziativa, che si è tenuta nel corso di un incontro nella sede della Cisl, è stato osservato che le segnalazioni di casi di mobbing nella bergamasca hanno avuto una rilevante crescita negli ultimi due anni, anche grazie della «più esatta conoscenza del fenomeno e di una maggiore consapevolezza del lavoratore». Le più colpite sono le donne, soprattutto quelle occupate negli uffici. Molto meno invece per quelle che lavorano nei reparti di produzione. Fra i casi più frequenti le lavoratrici che rientrano dalla maternità. Anche per la difficoltà di portare in giudizio le prove, soprattutto le lavoratrici finiscono col lasciare il posto di lavoro dietro un adeguato risarcimento da parte dell’azienda.

(16/09/2003)

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