Slot, il governo prende tempo
«Non sanno più cosa fare»

Rinviato nuovamente in sede di Conferenza delle Regioni ogni decisione sul riordino del settore dei giochi d’azzardo.

«Nessuna nuova, buona nuova!». Viviana Beccalossi, assessore al Territorio di Regione Lombardia, team leader della Giunta in tema di ludopatie, mutua questa battuta per commentare il provvedimento della Conferenza delle Regioni di rinviare nuovamente ogni decisione in tema di riordino del settore dei giochi d’azzardo. «Renzi e il suo Governo - spiega - si rifugiano nell’ennesimo rinvio e continuano a sfuggire al confronto con le Regioni e i Comuni. È evidente che non sanno più cosa fare: da una parte non possono rinunciare ai 9 miliardi di euro frutto del gettito fiscale proveniente dal gioco d’azzardo, e dall’altra devono rendere conto ai sindaci anche della loro parte politica, come ad esempio Sala a Milano e Gori a Bergamo, solo per citare due città molto grandi, schierati in maniera forte e netta contro il proliferare di slot machine o altri giochi che distruggono le famiglie».

«Speriamo che l’estate porti consiglio - aggiunge Viviana Beccalossi - perché per ora la proposta del Governo contiene, come ho spesso sottolineato, punti poco chiari sulla volontà di ridurre l’offerta indiscriminata di gioco d’azzardo e, soprattutto, come ben evidenziato dal nostro assessore al Bilancio, Massimo Garavaglia, mette a rischio le Leggi Regionali che cercano di mettere un freno a questa emergenza sociale. Escludere alcuni tipi di esercizi commerciali dalla regola delle distanze minime dai luoghi sensibili prevista dalla legge della Lombardia e modificare gli orari d’apertura delle sale slot, che si vorrebbe fissare per legge ad un minimo di 12 ore al giorno - conclude l’assessore Beccalossi - significherebbe vanificare l’ottimo lavoro svolto dalla stragrande maggioranza dei Comuni lombardi».

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