Sospeso il taglio degli uffici postali
La Regione: saranno possibili eccezioni

Il piano di Poste Italiane che prevede, per la Lombardia, la chiusura di 61 uffici, soprattutto nei piccoli Comuni e l’apertura a giorni alterni di altri 121, sarà sospeso per qualche settimana.

La notizia arriva dal sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava. In provincia di Bergamo è prevista la chiusura degli sportelli di Petosino, Grignano, Botta, Ponte Giurino e Valsecca. Gli uffici che invece vedranno passare i giorni di apertura settimanale da 6 a 3 saranno Barbata, Pumenengo, Torre Pallavicina e Gorno; la riduzione da 3 a 2 giornate riguarderà Averara e Moio de’ Calvi.

Ora invece - precisano dalla regione - saranno considerate alcune eccezioni.

«A seguito della risoluzione approvata dal Consiglio regionale il 3 marzo - spiega Nava - abbiamo avviato immediatamente un dialogo con la Direzione nazionale di Poste italiane, ottenendo la sospensione del piano, che sarebbe dovuto entrare in vigore dal 13 aprile e la sua parziale revisione».

«Abbiamo fatto presente le istanze dei nostri territori - aggiunge Nava - e le criticità del piano e abbiamo trovato disponibilità nel vedere riconosciute alcune specificità. Abbiamo concordato di completare congiuntamente l’analisi dei territori prima di dare definitiva attuazione al piano di Poste».

Come richiesto dal Consiglio regionale, sarà convocato la prossima settimana il Tavolo regionale, con i soggetti coinvolti, per discutere sulle possibili modifiche del piano di Poste Italiane: «Si tratta - sottolinea Nava - di trovare proposte concrete e pragmatiche di soluzione che possano fare sintesi tra le esigenze dell’azienda e della collettività».

Le sedi territoriali della Regione sono già al lavoro per raccogliere i dati necessari. «Va tenuto presente infatti - ricorda il sottosegretario - che l’entrata in vigore del piano non è in discussione, come ha anche confermato l’amministratore delegato di Poste Italiane in Conferenza Regioni, e presso le Commissioni Parlamentari, dato che applica un decreto Ministeriale del 2008, aggiornato da una recente delibera dell’Agcom (2014)».

«È stata riconosciuta - spiega ancora Nava - la nostra esigenza di introdurre nel Piano criteri in più, oltre a quelli già previsti dalle leggi nazionali. In particolare, si tratta di elementi come la presenza di frazioni isolate, la difficoltà a raggiungere gli uffici anche per assenza di collegamenti, la mancanza di sportelli bancari nei Comuni dove è prevista la chiusura degli uffici, la desertificazione commerciale, oltre che la previsione di riduzione del servizio in zone ad alta valenza turistica».

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