Sotto il Monte, mancano le offerte
Il parroco lo scopre in un video

Un presunto ammanco vicino al milione di euro dalle cassette delle offerte: soldi che, almeno in parte, sarebbero stati presi di nascosto, a danno della comunità parrocchiale, da un ex collaboratore impegnato nella gestione degli affari economici.

Un presunto ammanco vicino al milione di euro dalle cassette delle offerte: soldi che, almeno in parte, sarebbero stati presi di nascosto, a danno della comunità parrocchiale, da un ex collaboratore impegnato nella gestione degli affari economici.

È quanto sostiene il parroco, Monsignor Claudio Dolcini, che è pronto a far partire una denuncia nei confronti del volontario e ha messo la pratica nelle mani dell’avvocato Roberto Bruni. Il legale sta preparando la documentazione: le intenzioni della parrocchia, che si ritiene vittima, sono di andare fino in fondo con l’azione legale.

Alla chiusura del bilancio parrocchiale del 2012 il consiglio parrocchiale per gli Affari economici si riunisce e trova una sorpresa: «Diverse voci derivanti dalle offerte dei fedeli avevano compiuto un deciso balzo all’insù. Qualcuna era addirittura triplicata», sostiene monsignor Dolcini. Tranne una: quella delle offerte per le candele che si accendono in chiesa. Il parroco si insospettisce e vuole vederci chiaro. Presume che qualcuno sottragga parte del denaro e lo tenga per sé, prima che venga depositato nella cassaforte in sagrestia.

Così, monsignor Dolcini si improvvisa detective e a installare una telecamera nei pressi della cassetta delle candele. Poi, si mette nel campanile, dove è posizionato un monitor collegato all’occhio elettronico. Secondo la denuncia che il parroco si dice pronto a presentare, scopre l’ex collaboratore parrocchiale, che si sarebbe messo ad armeggiare con la cassetta delle offerte per le candele. Il sacerdote esce allo scoperto e gli chiede conto della sua presenza in chiesa, e del perché fosse ancora in possesso delle chiavi, quando lui aveva espressamente richiesto la restituzione ormai da tempo.

Il rapporto di fiducia si rompe.

La denuncia fino a ieri non risultava però ancora formalizzata, dunque a carico dell’ex collaboratore della parrocchia non c’è al momento in atto alcun procedimento penale.

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