Otto anni di carcere per tentato omicidio e lesioni. E’ questa la condanna inflitta dal Gup Petillo, al termine del rito abbreviato, a Julian Ibra, albanese di 30 anni, che a metà gennaio 2008 sparò al connazionale Ervin Spaneshi, 26 anni, operaio regolare in Italia, residente a Castrezzato (Brescia), ma ora irreperibile. Ibra, il 16 gennaio 2008, affrontò a colpi di pistola Spaneshi, che rispose al fuoco, ma rimase ferito al torace, all’avambraccio e alla caviglia, in via De Amicis a Urgnano. Ibra poi fuggì su un’utilitaria guidata da un complice. Movente: un regolamento di conti fra i due.Spaneshi, già noto alle forze dell’ordine per reati contro la libertà individuale e per resistenza a pubblico ufficiale, venne ricoverato agli Ospedali Riuniti, piantonato dai carabinieri. Per lui l’accusa fu di detenzione illegale di arma da sparo clandestina e di ricettazione di una pistola slava con la quale sparò a Ibra, una Crvena Zastava calibro 7,62 e con la matricola abrasa. L’arma era stata sequestrata. Successivamente Spaneshi era stato incarcerato a Bergamo e poi posto agli arresti domiciliari in Sicilia dove si sono perse le sue tracce.Ibra era stato fermato invece nel centro cittadino di Brescia durante un controllo della polizia stradale mentre si trovava in auto con un connazionale. Non aveva i documenti, ma nell’auto nascondeva una pistola cecoslovacca (con matricola abrasa) calibro 7,62, lo stesso calibro dei proiettili usati durante la sparatoria di Urgnano. Dopo l’arresto, il processo e la condanna che Ibra dovrà scontare in carcere.(20/01/2009)