Speranza: «Il Natale dipende da noi, manteniamo le regole». Green pass, ipotesi della riduzione della durata

Salgono i contagi, ma ricoveri e terapie intensive sono al momento sotto controllo, mentre le terze dosi del vaccino anti-Covid hanno quasi raggiunto quota 3 milioni. Ma il ministro della Salute Roberto Speranza dallo studio di «Che tempo che fa» avverte in vista del Natale.

: «Ae continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e comportamenti corretti possiamo limitare il più possibile eventuali misure: dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione». Questo perchè, spiega, «in Italia stanno crescendo i contagi ed è necessario alzare i livelli di attenzione. Manteniamo le regole che sono esistenti, non c’è alcun dubbio che dobbiamo monitorare l’evoluzione del quadro epidemiologico, verificare la curva e adeguare le misure all’andamento della curva epidemiologica. E oggi - ha sottolineato - scegliamo di accelerare sui richiami». Speranza ha poi ribadito che «chi non si vaccina non aiuta sé stesso, gli altri e il nostro Paese». «Vaccinarsi - ha puntualizzato - è davvero fondamentale, penso che la nostra Costituzione ci dia un messaggio non negoziabile, un sistema universalista: se una persona sta male si cura, non può essere che chi non è vaccinato non venga curato o sia trattato diversamente».

Un messaggio rassicurante lo ha inviato da par suo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: «Sarà un Natale libero», ha affermato pensando alle festività «in rosso» dello scorso anno. Sulla stessa linea il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio che si dice «preoccupato» per l’andamento del virus ma sottolinea l’impegno del Governo: «faremo tutto quello che serve per lasciare aperto il Paese». E a dare fiducia all’Esecutivo è anche il buon andamento del weekend di manifestazioni «no green pass», svoltesi senza tensioni con l’esordio delle nuove regole sulla concessione delle piazze varate con la direttiva del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Tra gli scienziati ferve il dibattito sul rafforzamento delle misure. L’immunologo Guido Rasi, consulente del commissario Francesco Figliuolo, si è detto favorevole all’adozione di misure più drastiche, come l’obbligatorietà del vaccino e l’esclusione della possibilità di ottenere il green pass attraverso il tampone: «così un 30% di positivi sfugge», avverte. Altro esperto, Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza propone di togliere il certificato verde a chi rifiuta la dose booster.

Il Governo, per ora, frena. Una valutazione sulla possibilità di introdurre interventi restrittivi si farà all’inizio di dicembre, con in mano i dati aggiornati su curva dei contagi ed andamento dei ricoveri. La scommessa è quella di accelerare sulle terze dosi per arginare l’avanzata della quarta ondata che in altri Paesi europei sta facendo molti più danni inducendo l’Austria, ad esempio, a disporre da domani il lockdown per i non vaccinati.

Di Maio sottolinea come il green pass fosse «l’unico strumento che avevamo per non fermare di nuovo l’economia. Siamo all’86% di italiani che hanno avuto almeno una dose di vaccino, gli altri Paesi europei stanno più indietro e per questo ora stanno introducendo misure drastiche». Intanto, si spinge sulle terze dosi che per ora sono state somministrate al 5% degli italiani. A giorni il «booster» sarà obbligatorio per sanitari e personale della sanità - il Consiglio dei ministri potrebbe essere già questa settimana - mentre dall’1 dicembre potranno ricorrervi anche gli over 40.

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