Stato di agitazione agli Ospedali Riuniti

Duro documento dei nove sindacati che rappresentano il personale contro la gestione del direttore generale Leoni

In un documento, al quale è seguita la dichiarazione dello stato di agitazione in vigore da oggi, venerdì 11 ottobre, i sindacati dei dirigenti medici e amministrativi - Anaao-Assomed, Cimo e Cgil Medici , Aaroi, Aipac, Anpo, Snabi-Sds, Snr, Uil, in pratica tutte le sigle più rappresentative della dirigenza medica e sanitaria - affermano, tra l’altro, che la direzione generale dell’Azienda «più che affrontare i fondamentali problemi di ordine organizzativo ed operativo, ha messo in atto una politica di stretto risparmio che passa attraverso la riduzione dei posti letto, la chiusura dei servizi e, con motivazioni sempre diverse, la mancata sostituzione del personale che ha cessato l’attività nel corso dell’anno, con le ovvie ripercussioni sulla qualità dell’assistenza".

Questi rilievi suonano come un vero e proprio atto di accusa nei confronti della direzione generale degli Ospedali Riuniti, reso ancora più pesante dalla dichiarazione dello stato di agitazione dei dirigenti medici e amministrativi di tutta la struttura, a partire da questa mattina. La decisione delle organizzazioni sindacali è stata presa ieri al termine di un incontro rinviato per ben due volte dalla Direzione generale. Con il documento le nove organizzazioni sindacali hanno inteso «denunciare l’insostenibilità di una situazione che rischia di compromettere il mantenimento di una qualificata assistenza sanitaria ai cittadini della nostra provincia».

Su l’Eco di Bergamo del 11/10/2002

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