Stezzano, sotto inchiesta il «Rosso stop»

La procura di Verona chiede gli atti sui semafori .«Tempi sospetti». Il sindaco: piena collaborazione

Ci sono anche i «T-Red» di Stezzano nell’indagine della procura di Verona sui cosiddetti «semafori intelligenti». Il comune bergamasco figura infatti nell’elenco dei carabinieri di Tregnano, Illasi e Colognola ai Colli (Verona) che hanno notificato ordini di esibizione e consegna di atti (tra cui verbali di contravvenzione, autorizzazioni ministeriali e comunali) a 62 comandi di polizia locale che operano in 80 Comuni in varie regioni, tra cui appunto Stezzano. Al centro dell’indagine scaligera anche i «rosso stop» (dispositivi di rilevazione semaforica che multano i veicoli che passano col rosso, in gergo tecnico appunto T-Red) di via Guzzanica e via Bergamo, da tempo oggetto di polemiche. La sospetta truffa è relativa alla durata del giallo, che sarebbe volutamente troppo breve, cioè inferiore ai 6,13 secondi per le auto e 6,64 per i motocicli, così da sanzionare un maggior numero di conducenti, «fotografati» a passare col rosso. Con vantaggi economici sia per le amministrazioni pubbliche sia per le aziende private che hanno noleggiato le apparecchiature, con compensi rapportati al numero di infrazioni rilevate.L’inchiesta scattata a VeronaL’indagine, coordinata dal pm della procura di Verona Valeria Ardito, è partita il gennaio scorso in provincia di Verona. Spiega il maresciallo dei carabinieri di Tregnano Bruno Fera: «In quel caso abbiamo sequestrato l’apparecchiatura T-Red di proprietà della ditta Ci.Ti.Esse di Rovellasca (Como), denunciando il comandante della polizia locale, il sindaco e il legale rappresentante di un’altra società che faceva i verbali». Ora l’operazione è stata estesa a tutti i comuni che hanno un rapporto di lavoro con la Ci.Ti.Esse, nel noleggio o nella gestione delle apparecchiature T-Red, 80 in tutta Italia, tra cui appunto Stezzano. «Abbiamo chiesto ai responsabili dei comandi di polizia locale e ai Comuni di esibire tutta la documentazione che riguarda i T-Red - aggiunge il maresciallo Fera -. Ora vedremo se ci sono le ipotesi delittuose già riscontrate in provincia di Verona, che riguardano due reati: la truffa e la falsità materiale. Se queste ipotesi non ci saranno chiuderemo l’indagine, se invece emergeranno elementi positivi verificheremo di che cosa si tratta».Le reazioni a StezzanoIl sindaco di Stezzano Stefano Oberti (lista Stezzano ’99) conferma che «tutta la documentazione richiesta è stata consegnata» e accoglie comunque positivamente l’iniziativa della magistratura di Verona. «Ben venga qualsiasi azione che ci aiuti a continuare a lavorare nella legalità e nel rispetto delle norme - dice il sindaco -. Sono il primo ad aver sostenuto fin dall’inizio che se ci sono delle irregolarità o se si sono compiuti degli errori è bene che vengano a galla e rimediati. L’iniziativa della procura di Verona non fa altro che tutelare e riqualificare l’impegno dei Comuni che cercano di rispettare e far rispettare le regole». I T-Red di Stezzano sono stati installati in via Bergamo (nel 2003 dalla precedente amministrazione, poi sostituito con apparecchiature più avanzate dall’attuale) e in seguito in via Guzzanica. Contro le multe «sospette» si è anche costituito un Comitato rosso stop, che finora, però, non ha avuto i risultati sperati. Degli oltre 500 ricorsi presentati davanti al giudice di pace, a oggi 396 sono stati vinti dall’Amministrazione comunale e 61 dalle controparti.(11/06/2008)

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