Storia di un pendolare pagante
«Ma le regole non valgono per tutti»

Prendi una giornata, venerdì 10 aprile, prendi un treno e un gruppo di pendolari. E poi un tram. Stanchi della «solita storia». E questa volta non sono i ritardi il problema.

Ecco la lettera di un viaggatore bergamasco: «Sul treno delle 16.10 da Milano per Bergamo il capotreno (molto volenteroso, dato che di solito non lo si vede mai) controlla i biglietti - scrive -. Nella fila davanti alla mia ci sono una ragazza extracomunitaria e due ragazze del posto, tutte e 3 senza biglietto. Il capotreno invita la straniera a scendere alla fermata successiva (Verdello), senza nemmeno chiederle di pagare il biglietto. Alle due ragazze locali fa pagare il biglietto col supplemento fino alla stazione di arrivo: Verdello. Risultato: le 3 ragazze sono salite tutte a Milano e scese tutte a Verdello, ma le due locali hanno pagato biglietto e supplemento, mentre alla giovane straniera nemmeno è stato chiesto di pagare».

Dopo il treno, l’episodio della Teb: «Il mezzo che parte da Bergamo alle 17.03 per Albino. A metà percorso salgono quattro controllori cell’Atb che, invece di iniziare subito il controllo, chiacchierano fra di loro fino a Pradalunga, consentendo così a tutti i non-paganti (non ci vuole molto a capire chi non ha il biglietto) di scendere per poter continuare gratis il viaggio col tram successivo. Tutti contenti: meno lavoro per i controllori, ennesimo viaggio gratis per gli evasori».

«Passata la stazione di Pradalunga i controllori iniziano il controllo, che al capolinea di Albino non è ancora concluso. Trovano un non pagante (un uomo straniero) che protesta e, arrivati ad Albino, scende e se ne va: ovviamente senza aver pagato nulla e senza aver fornito alcuna generalità - continua la lettera -.Mentre anch’io scendo ad Albino, uno dei controllori verifica il mio abbonamento annuale: ma il controllore è sprovvisto di lettore di chip, quindi indugia nel cercare di leggere la ricevuta di pagamento cartacea (in carta chimica, che dopo qualche tempo si scolorisce e diventa illeggibile). Io lo sollecito a sbrigarsi perchè non voglio perdere la coincidenza del pullman per Clusone, ma lui risponde: “Ci vuole tempo per controllare”. Ovviamente gli rispondo che il tempo l’avrebbe avuto se avesse iniziato il controllo subito appena salito anzichè un minuto prima dell’arrivo a capolinea».

E il lettore scrive la sua contestazione: «A fronte di tutto ciò mi sono sentito profondamente offeso nella mia veste di cittadino, lavoratore, contribuente e pagante dei servizi che utilizza - continua -. E la cosa che fa ancora più rabbia è che i vari controllori, che dovrebbero far rispettare la giusta regola di pagare il biglietto, o non svolgono il servizio o sono spudoratamente indulgenti con i non paganti, ma solo con gli stranieri».

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